In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Forte Musil, Zagabria avvia il progetto

Sviluppo turistico dell’ex area militare di Pola, il governo fa partire l’iter per le manifestazioni d’interesse

2 minuti di lettura
Una veduta di Pola: sullo sfondo la penisola di Musil, ex area militare 

POLA Il governo croato ha compiuto il primo passo dell'iter che porterà all'attuazione dell'ambizioso progetto di sviluppo turistico della penisola di Musil, un tempo roccaforte dell'Armata popolare jugoslava e - dopo il 1991 - dell'Esercito croato.

Dopo la sua smilitarizzazione, a partire dal 2011 la zona che si estende su un totale di ben 170 ettari - pari a un quinto della superficie dell'area cittadina - è in mano all'Agenzia nazionale per la gestione dei beni dello Stato. Nella sua ultima seduta il governo del premier Zoran Milanovic ha avviato dunque la procedura per la manifestazione di interesse relativa alla realizzazione del progetto, il cui valore viene stimato tra i 150 e i 200 milioni di euro.

Il ministro del turismo Darko Lorencin ha dichiarato di attendersi l'arrivo di offerte fra le cinque e le dieci. Nella seconda fase il bando di concorso vero e proprio - e perciò vincolante per la concessione di 99 anni - verrà pubblicato nel febbraio prossimo. Quali i contenuti del progetto di sviluppo di Musil che - va ricordato - è stato fortemente contestato dagli ambientalisti e da buona parte dell'opinione pubblica per l'eccessiva cementificazione e l'impatto sull'ambiente ritenuto devastante?

Innanzitutto si prevede la costruzione di un campo di golf da 18 buche, poi di un marina capace di 380 ormeggi, di un moderno centro congressuale e di strutture ricettive in grado di ospitare un massimo di 2.270 posti letto a quattro e cinque stelle. Previsti anche la realizzazione di centro culturale e di un museo nel quale presentare la lunga storia della penisola di Musil.

Va sottolineato che nella penisola si trovano resti di antiche costruzioni e diversi siti archeologici inclusi nella lista dei beni culturali sotto tutela. Il presidente della Regione istriana Valter Flego si è dichiarato felice del passo compiuto dal governo con l’avvio dell’iter. Finalmente - ha dichiarato - si potrà sviluppare un grosso potenziale finora rimasto capitale morto. Senza contare l'avvio di qualche centinaio di posti di lavoro.

«Purtroppo - così ancora Flego - abbiamo dovuto aspettare troppo tempo per il via libera da Zagabria alla realizzazione del progetto, e ciò a causa dell'eccessiva centralizzazione dei poteri. Se i beni dello Stato - ha aggiunto Flego - fossero gestiti dalle amministrazioni locali, tutto procederebbe molto più celermente ed efficacemente.

Il progetto, come si diceva, è stato già fortemente contestato a più riprese. Molte polemiche avevano accompagnato la decisione presa lo scorso agosto dal Consiglio municipale di Pola di dare in concessione l’area. Accese contestazioni avevano caratterizzato, l’anno scorso, anche il via libera da parte dello stesso Consiglio municipale al Piano urbanistico generale della città che di fatto aveva aperto le porte al progetto di Forte Musil.

Secondo un sondaggio effettuato ancora l’anno scorso fra 400 polesani da una società e commissionato dall’Iniziativa civica Volim Pulu (Amo Pola), il 72% degli intervistati sosteneva che a decidere il futuro dell’area sarebbe dovuta essere la cittadinanza, e non il municipio o il governo.

Musil, lo ricordiamo, ha acquisito il suo carattere militare nella seconda metà del diciannovesimo secolo, quando l’allora impero austroungarico fece edificare una quarantina di fortificazioni a Pola e dintorni per la difesa della città, soprattutto dal mare. Il forte di Musil era destinato a impedire lo sbarco di unità nemiche nelle baie vicine agli stabilimenti della marina.

I commenti dei lettori