Etichetta del croato Pavic per il vino Diciottodieci
GRADISCA. Si chiama Diciottodieci, 18 di ottobre, in omaggio alla data in cui, nel 1915, iniziava la terza battaglia sull'Isonzo per la conquista di Gorizia. Ma oggi, per il secondo anno consecutivo...

GRADISCA. Si chiama Diciottodieci, 18 di ottobre, in omaggio alla data in cui, nel 1915, iniziava la terza battaglia sull'Isonzo per la conquista di Gorizia. Ma oggi, per il secondo anno consecutivo e sino alla conclusione del centenario della Grande guerra, Diciottodieci è un piccolo grande messaggio di pace. Un vino rosso, gentile e di personalità al tempo stesso, voluto dall'azienda agricola gradiscana Bortoluzzi – Borgo Tintor. Il fine non è prettamente commerciale: i ricavi vengono destinati all'attività ammirevole di ricostruzione della memoria della Pro Loco di Fogliano Redipuglia. Lo scorso anno ha contribuito alla realizzazione del museo multimediale sulla Grande guerra alla locale ex stazione ferroviaria. Sabato la famiglia Bortoluzzi, in testa il patriarca Giovanni, ha voluto aprire le porte dell’azienda ad un centinaio di amici, ed esperti d’enogastronomia, di storia e d’arte, per presentare il suo omaggio. Prodotto con tiratura limitata a 1000 bottiglie, Diciottodieci ogni anno sino al 2018 vedrà la sua etichetta realizzata da un diverso artista mitteleuropeo. Quest'anno è stato scelto il pittore croato Zeljan Pavic di Kastav (città gemellata con Gradisca), successore di Renzo Pagotto (autore della prima opera 2014), la cui opera è stata presentata dal giornalista e critico d’arte Alex Pessotto. I saluti istituzionali sono stati portati dal vicesindaco di Gradisca, Enzo Boscarol, (intervenuto con l’assessore David Cernic) dal presidente della Coldiretti provinciale di Gorizia Antonio Bressan e, per gli enologi, dal presidente regionale, Rodolfo Rizzi. Ulteriori contributi e testimonianze sono venuti dai presidenti delle Pro Loco di Gradisca, Marina Civitillo e di Fogliano Redipuglia, Franco Visintin, nonchè dal consigliere ecclesiastico della Coldiretti, don Paolo Bonetti. L’evento è stato impreziosito, in esordio ed alla sua conclusione, dalla corale Città di Gradisca. Il vino rosso Diciottodieci IGT Venezia Giulia 2013 è un eccellente blend bordolese di merlot e cabernet sauvignon armonizzati in un legno non invasivo, potente, strutturato con piacevoli sentori di frutti di bosco. Diciottodieici nasce dalla felice intuizione del patriarca di una famiglia coesa e molto legata ai valori di un tempo, il signor Giovanni, veneto d'origine e oggi col cuore diviso per l'affetto fra Gradisca, che è diventata teatro dei suoi successi, e Fogliano dove la sua epopea di vignaiolo è iniziata. «Proprio a Redipuglia, dopo una visita al sacrario – ha spiegato Giovanni Bortoluzzi – ho sentito che era nostro dovere fare qualcosa per commemorare un evento così significativo e tragico per le nostre terre come il sacrificio della vita di tanti giovani». A portare avanti il progetto, ciascuno secondo le proprie affinate competenze, anche i tre figli: Alessio, Alberto ed Angela. (l.m.)
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