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Pola vuole diventare un porto leader per navi da crociera

Servono 150 milioni di euro per approntare le strutture necessarie ad accogliere le navi bianche da tutta Europa

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POLA. La città dell'Arena intende valorizzare un segmento turistico finora trascurato e che invece potrebbe portare in cassa una barca di soldi. In tal senso si guardia con una certa sana invidia a Venezia che l'anno scorso ha guadagnato qualcosa come 274 milioni di euro. Ci riferiamo al turismo da crociera attorno al quale a livello mondiale annualmenta gira un business di 40,2 miliardi di euro, di cui oltre il 10% spetta all'Italia, il paese leader nel settore in Europa. Ecco perché l'Autorità portuale ha commissionato alla Vtp Engineering, azienda leader nella gestione di terminal crociere e nel project management, uno studio di fattibilità e il progetto preliminare di quello che dovrebbe essere il futuro porto crocieristico.

La documentazione è stata presentata presso la Camera di commercio di Pola da Franco De Angeli, amministratore delegato e direttore tecnico della Vtp. Pola, ha esordito, ha tutte le carte in regola per diventare il secondo porto crocieristico dell'Adriatico. Non uno scalo di transito ha spiegato, ma un home port in grado di ospitare tutto l'anno qualsiasi tipo di nave e offrire strutture ricettive d' avanguardia. Come ubicazione ha indicato l'area di Santa Caterina–Monumenti, un tempo occupata dall'esercito. Qui verrebbero costruite tre maxi banchine in grado di accogliere gli hotel galleggianti più grandi al mondo, di lunghezza tra 360 e 400 metri e in grado di trasportare fino a 5.000 passeggeri. L'investimento complessivo si aggira sui 150 milioni di euro, che non verrebbero sborsati in una volta sola, ma in tre fasi distinte. Nella prima del valore di 90 milioni verrebbero costruite le banchine e il primo terminal, dopo 3-4 anni il secondo terminal e successivamente il terzo. A proposito del numero di navi e passeggeri, si calcola che nel primo anno il porto potrebbe accogliere tra 70 e 90 navi per complessivi 80–100.000 passeggeri. Cifra che dovrebbe salire a 180.000 passeggeri nell'arco di 7-10 anni.

Dall'analisi economica emerge che annualmente il terminal farebbe guadagnare 5,26 milioni di euro, in media il 70% dei passeggeri scende a terra spendendo 41 euro al giorno, 26 euro i membri dell'euipaggio. E poi si aprirebbero 300 posti di lavoro senza contare i vantaggi per l'indotto. Alla presentazione del progetto ha assistito il vice ministro dei trasporti, comunicazioni e marineria Zdenko Antesi„ secondo cui sarebbe un grosso errore non attuare il progetto. Chi ci metterà i soldi? Il direttore dell'amministrazione regionale Valerio Drandi„ ha risposto di avere già una visione di chi lo finanzierà.

(p.r.)

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