Pranzo dei settant’anni per gli ex “cerini”
Il 14 ottobre del 1945 la costituzione della Polizia civile. Domani in quaranta si ritrovano a Precenico

DUINO AURISINA. Li chiamavano “cerini”: era l’epiteto affibbiato sin dall’inizio agli uomini (e donne) della Polizia civile perché - con il loro abbigliamento, rigorosamente inglese e americano, tutto nero e il sottoelmetto bianco - ricordavano i fiammiferi del tempo di guerra. E domani, alle 12, una quarantina di ex “cerini” si ritrova al ristorante Sardoc di Precenico.
Non sono rimasti in molti, ovviamente. Gli anni, e sono davvero tanti, sono volati. La loro storia di “cerini” inizia settant’anni fa, il 14 ottobre 1945, quando gli Alleati costituiscono un Corpo di Polizia civile: alla caserma Beleno - là dove uno degli ultimi “highlander”, Silvano Subani, autore anche dell’introvabile libro “La Polizia triestina dal 1945 al 1954”, vorrebbe far affiggere una targa - provvedono ad allestire la scuola di addestramento che comincia a funzionare immediatamente. È un Corpo di polizia unico, con un unico comando gestito da un colonnello inglese (Richardson) e fornisce tutti i servizi di polizia, dalla municipale alla carceraria, dalla forestale alla finanza. A essere arruolati sono studenti, artigiani, marittimi, desiderosi di trovarsi un lavoro, difficile da scovare dopo il periodo bellico. «Previo rigido controllo - ricorda Subani - vengono presi in servizio carabinieri, finanzieri, vigili urbani, questurini e anche quelli che durante il periodo titino erano entrati a far parte della cosiddetta Difesa popolare. Ci sono triestini, esuli istriani, bisiachi, sloveni, goriziani residenti però nella Zona A. Chi non ha avuto un nonno, un padre, uno zio in questa Polizia? Si fa una stima che circa 20mila persone siano passate in quegli anni nelle fila del Corpo, ma la consistenza effettiva è stata di 5-6 mila persone».
La storia corre: il 15 settembre 1947 si istituisce il Territorio libero di Trieste (Gorizia e Monfalcone passano all’Italia). Anche questo Territorio viene diviso in due zone: i “cerini” assumono ora la denominazione di Polizia della Venezia Giulia e viene fatta rientrare nella zona del Tlt amministrata dagli Alleati con le stesse funzioni e caratteristiche svolte in precedenza. Con l’arrivo dell’Italia, il 26 ottobre1954, viene posta alle dipendenze della questura di Trieste e impiegata nei vari servizi unitamente ai nuovi colleghi di quella che oggi chiamiamo Polizia di Stato. Tutto ciò fino al 18 luglio 1961, data questa dello scioglimento del Corpo (con la legge 1600 del ’61, appunto). «Ai suoi membri - ricorda ancora Subani - vennero date tre possibilità: rimanere nella polizia, chiedere il passaggio agli impieghi civili dello Stato, oppure dimettersi con una modesta liquidazione».
Il ricordo, quello più importante? «Guardi, ho 87 anni ed ero uno dei più giovani. In quel Corpo ho imparato una cosa fondamentale per la mia vita: la democrazia. Ci hanno insegnato la democrazia. Altro che i momenti “passati”...».
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