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L’invincibile potere della Bora in mostra

“Borea e i suoi mondi” alla Centrale idrodinamica tra astrolabi e statuine di donne con le gonne alzate

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Uno scorcio della mostra "Borea e i suoi mondi" (Lasorte) 

TRIESTE. Quanto i triestini considerino la bora quasi un elemento inserito nel loro Dna si evince da come soltanto le raffiche che raggiungono velocità straordinarie e i titoli dei telegiornali nazionali riescano davvero a fermare anche i più irriducibili dal normale svolgersi delle attività e dei riti quotidiani.

È incentrata sul tema del vento attorno a cui da sempre ruota la storia, la tradizione e la vita stessa del capoluogo giuliano la mostra “Borea e i suoi mondi – passato e presente del vento di Trieste”, allestita alla Centrale idrodinamica del Porto vecchio sino al 18 ottobre.

Nasce da un’idea di Renata Knes, curatrice assieme a Giorgio Coppin, ed è prodotta da Madeinart, in collaborazione con l’Autorità portuale. Si avvale del coordinamento organizzativo di Martina Gatto Ronchero e del supporto didattico dell’Ogs.

La mostra è inserita nel programma “Barcolana delle Idee” e fa parte di un più ampio progetto itinerante sulle rose dei venti. «La volontà - spiega Giorgio Coppin - è di mescolare una parte didattica con una più leggera e di carattere “folcloristico” triestino, rendendo l’esposizione fruibile a più livelli». Il detto sul tram di Trieste, all’entrata, dà già una sorta di legittimazione di potere alla bora, quello di ribaltare il mondo, ma anche di mandarlo avanti attraverso la sua forza motrice e al contempo di influenzare buona parte del Mediterraneo, in tutta una serie di fenomeni che travalicano i confini della zona in cui agisce con evidenza.

In mostra astrolabi del 1700, una carta del 1535 con un’incisione di Albrecht Dürer, il planisfero Rosselli, incisione del 1508 a bulino su rame, la cui riproduzione è stata concessa dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze e carte dell’Istria e del Golfo di Trieste a opera del belga Orthelius sempre della metà del ‘500.

Da collezioni private provengono le statuine degli anni Trenta di figure femminili con le gonne alzate dal vento, e sei serie di cartoline ironiche a tema, settantacinque in tutto, dal 1920 in poi, fino alla spiritosa bora in scatola della fine degli anni ‘90 e il quadro tattile anni ’70 che a rilievo riproduce vari personaggi alle prese con un’intensa giornata di vento. Questi gli orari: oggi e domani 10-24, domenica 10-19; da giovedì 15 a domenica 18 ottobre 10-17. Ingresso gratuito.

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