MOSSA. L’Uti suscita reazioni anche nei paesi. In occasione dell’ultima seduta consiliare a Mossa, i consiglieri della lista civica “Noi Per Mossa” Mario Patrizi, Patrizia Cossovel e Christian Patrizi, si sono presentati con il lutto al braccio per esprimere la loro protesta per la modalità con cui si è arrivati alla costituzione delle Unioni territoriali Intercomunali e «per la conseguente cessazione dell’autonomia amministrativa dei piccoli comuni, che, come tutte le altre comunità del Friuli Venezia Giulia, verranno assorbiti nel nuovo ente, secondo la tanto discussa legge regionale n. 26 del 2014.
Con la costituzione dell’Uti “Collio-Alto Isonzo”, dal prossimo mese di ottobre ed entro il 2018, i Comuni come quello di Mossa - attacca Noi per Mossa - verranno infatti man mano “svuotati” da tutti i loro poteri di autonomia amministrativa e finanziaria. Al di là delle modalità di transizione e imposizione della riforma degli enti locali voluta dall’assessore regionale Panontin, caratterizzata oltretutto da scarsi margini di discussione, i punti di critica rimangono molti e le proteste ed i numerosi ricorsi al Tar di tanti sindaci del Fvg ne sono la testimonianza. Tra le diverse criticità di questa riforma, desideriamo sottolinearne almeno due, quella relativa ai primi cittadini, i quali diventeranno gli unici rappresentanti delle piccole comunità all’interno dell’assemblea delle Uti, mentre l’altra interesserà le minoranze presenti ora nei consigli comunali. Ebbene lo stesso sindaco, per esempio quello di Mossa, potrebbe essere scavalcato dalla maggioranza dell’assemblea Uti proprio nelle decisioni che riguardano il territorio e la comunità di appartenenza. Le attuali minoranze, invece, non saranno proprio rappresentate nelle nuove assemblee e questo è un fatto grave per la democrazia».
«L’eliminazione delle Province è stata e rimane un bluff, visto che ad un ente ne viene riproposto un altro. La costituzione delle Uti avrà comunque dei costi rilevanti e gli eventuali risparmi, se ci saranno, potranno essere visibili solo tra una decina d’anni».
La prima votazione (serviva la maggioranza qualificata) non è andata a buon fine: ora bisognerà attendere due successive sedute in cui basterà la maggioranza semplice.
(fra.fa.)
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