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Taimur ucciso prima dal fiume e poi anche dalla burocrazia

Storia di Taimur, profugo pakistano ucciso due volte. Un mese fa se l’è portato via le fresche e dolci acque (ma assassine) dell’Isonzo, poi ci ha pensato anche la burocrazia che da un mese tiene...

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Storia di Taimur, profugo pakistano ucciso due volte. Un mese fa se l’è portato via le fresche e dolci acque (ma assassine) dell’Isonzo, poi ci ha pensato anche la burocrazia che da un mese tiene prigioniero quel giovane corpo di 25 anni in una cella frigorifera dell’obitorio dell’ospedale di Gorizia. Varie associazioni umanitarie e persone di buon cuore hanno partecipato alla colletta organizzata per trovare i 2500 euro necessari per riportare a casa sua la salma, dove i parenti potranno salutarlo un’ultima volta a più di un mese dalla morte. Se tutto andrà per il verso giusto, Taimur farà ritorno in Pakistan martedì prossimo. Forse. Può esserci sempre un timbro mancante in grado di far slittare la partenza. Il rimpatrio era già stato rinviato per un cavillo, non coincideva il cognome riportato sul passaporto con quello che il ragazzo aveva dichiarato alla polizia per il semplice motivo che sul documento è stato trascritto quello della tribù di appartenenza. Da qui gli ulteriori controlli e accertamenti, ma non c’era nessun mistero.

Taimur a Gorizia non era un rifugiato regolare, s’era arrangiato come tanti suoi amici. Non aveva la convenzione e quindi neanche un tetto dove ripararsi la notte per dormire. Una volta arrivata la bella stagione s’era creato un rifugio lungo l’Isonzo. Un tendina, una coperta, un fuoco di sera e un po’ di cibo preso alla Caritas o al supermarket. Taimur quel fiume verdastro, che ogni tanto si ingrossava minacciosamente quando la diga di Salcano sputava acqua, lo considerava un amico. Era diventato la sua vasca di bagno anche una piscina dove bagnarsi nelle giornate calde. L’abbraccio con l’Isonzo, invece, si è rivelato letale, troppo infido per essere un amico. Troppi trabocchetti. E difatti i goriziani non si fidano, difficilmente vi si immergono. Taimur è morto tra l’indifferenza della gente, anzi di più, tra l’ostilità di chi ha ferocemente criticato anche la veglia funebre m.c.

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