Trieste: “Voce della luna”, caccia aperta al gestore
Pubblicato il bando regionale per affidare in concessione gli spazi. Domande entro il 12 ottobre

TRIESTE Le potenzialità perché torni ad essere un gioiellino sul lungomare barcolano ci sono tutte. Per chi vuole provare a valorizzarle, il momento è quello giusto. Lo spazio oggi degradato che fu “La voce della luna” viene messo a bando.
La Regione, titolare delle funzioni amministrative per il rilascio, rinnovo e qualsiasi variazione delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricettive, ha pubblicato l’avviso nelle scorse settimane: via alla gara per l’assegnazione della concessione.
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Le offerte dei concorrenti, secondo quanto previsto dalla procedura di selezione, andranno presentate al Servizio Demanio e consulenza tecnica della Direzione centrale finanze, patrimonio, coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie della Regione Fvg entro le ore 16 del 12 ottobre prossimo, tramite consegna diretta in corso Cavour 1 (dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16, il venerdì dalle 9 alle 13) oppure via posta con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Il periodo “in palio” è variabile: la durata dell’affidamento può infatti andare da un minimo di sei a un massimo di vent’anni. Il canone concessorio è stato fissato provvisoriamente in 2.116,78 euro all’anno, ma sarà rideterminato in base alla proposta di infrastrutturazione del vincitore del bando. Sul piatto, ci sono 108 metri quadrati di area occupata con opere di difficile rimozione (un edificio e le strutture con pali e terrazzamenti di legno), 278 metri quadrati di specchio acqueo occupato sempre dalle strutture e altri 698 mq di mare entro i 100 metri dalla costa. Oggetto del bando, l’occupazione e l’infrastrutturazione del bene demaniale.
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Nel testo pubblicato dalla Regione viene specificato che il futuro concessionario dovrà «limitare il più possibile la chiusura delle visuali verso il mare» nella realizzazione o modifica delle strutture che vorrà proporre. Il documento elenca poi, oltre ai contenuti di cui dovrà essere composta la proposta, anche i requisiti dei soggetti per l’ammissione alla gara: assenza di cause ostative a stipulare un contratto con l’amministrazione pubblica (sfera giudiziaria e fallimentare), idoneità tecnico professionale alla luce di precedenti esperienze, idoneità organizzativa e infine quella economico-finanziaria certificata da dichiarazioni bancarie, bilanci e fatturato.
A proposito di quest’ultimo, viene specificato come debba aver raggiunto complessivamente almeno i 200mila euro nel biennio precedente. Tutte le informazioni per gli interessati, incluse le indicazioni per la compilazione delle domande e sulla documentazione da presentare, sono consultabili sul sito della Regione (www.regione.fvg.it) al link “Bandi e avvisi”.
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La pubblicazione del bando segna un punto di svolta e fornisce una nuova prospettiva a quell’area oggi prigioniera del degrado e alla quale l’accesso è interdetto per determinazione del Comune. Un’immagine desolante, figlia di una storia sfortunata. Che inizia poco più di sette anni fa.
Era la mattina del 14 giugno del 2008, quando un incendio doloso distrusse quel locale suggestivo ed elegante affacciato sul golfo. Una terrazza sul mare, dove prendere il sole su comodi lettini e sorseggiare un drink all’ora di pranzo o al tramonto. Il suo titolare, Marcello Di Finizio, aveva scelto un nome d’ispirazione felliniana: “La voce della luna”. Quella mattina segnò di fatto l’inizio della fine per questa iniziativa imprenditoriale. Di Finizio provò a ripartire, ma due mareggiate danneggiarono di nuovo pesantemente il sito e i successivi rifiuti delle banche a dargli supporto furono altre mazzate. Seguirono le plateali proteste - di cui riferiamo qui sotto - contro l’applicazione della direttiva Bolkestein ma nulla da fare. Nessuna ripresa. Sino alla revoca della concessione con istanza municipale, il 19 gennaio di quest’anno. Ora, il bando regionale.
«L’ultimo atto del Comune nella vicenda - riassume l’assessore Andrea Dapretto, titolare della delega al Patrimonio nella giunta Cosolini - è stato la revoca della concessione a Di Finizio. Ciò che dovevamo fare è stato fatto».
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