La battaglia per il controllo dei tesori dei musei
Il sindaco Romoli alla Regione: «Giù le mani da questo patrimonio locale, la gestione deve rimanere a Gorizia». L’assessore Torrenti: «Partita ancora da giocare»

Che ne sarà dei musei provinciali? Emergono, da più parti, paura e rabbia: Gorizia rischia di perdere uno dei suoi tesori. E ciò in seguito agli ultimi accadimenti: il consigliere regionale Rodolfo Ziberna ha proposto con un emendamento alla legge di assestamento di bilancio e poi con un ordine del giorno, che Palazzo Attems, il museo della grande guerra di Borgo Castello con i relativi beni venissero trasferiti al Comune, il quale attraverso il sindaco Ettore Romoli aveva già espresso gradimento per questa scelta. La sua proposta, tuttavia, è stata respinta. E la reazione del sindaco Romoli non si fa attendere: «Speravo che il buonsenso prevalesse - dichiara il sindaco -. Pensare che Gorizia sia l’unica città in cui la cultura venga amministrata direttamente dalla Regione è una cosa che deve far indignare. Domanderò un incontro con la presidente Serracchiani, che, nel complesso, ci ha dimostrato in più occasioni di essere ricettiva alle nostre legittime richieste: magari, troveremo assieme una soluzione appunto per trasferire innanzitutto la proprietà dei musei provinciali al Comune ma anche la gestione degli stessi musei (con il personale che al momento fa capo alla Provincia), chiedendo, a tal fine, le relative risorse che ora alla Provincia vengono date dalla Regione».
Ancora Romoli: «Di certo, in questa battaglia che Gorizia dovrà fare spero che gli assessori provinciali siano vicini a noi ma Federico Portelli, ha già dichiarato che il passaggio alla Regione dei musei provinciali è la soluzione migliore». In effetti, l’assessore provinciale alla Cultura obietta che il Comune non avrebbe fondi propri sufficienti per gestire un domani quelli che, oggi, sono i musei provinciali: «Non nego che ci sarebbe qualche difficoltà, ma, ripeto, la Regione dovrebbe anche, a rigor di logica, trasferirci le risorse per la gestione dei musei come ora fa con la Provincia. E poi ricordo che abbiamo il livello di tassazione più basso d’Italia. Potremmo anche aumentare il livello di tassazione: è un’ipotesi che, prima di rinunciare alla gestione della cultura, prenderei in considerazione». Infine, da Romoli una caustica chiosa: «Se si sono già rassegnati a perdere le prossime elezioni e hanno paura di affidare i musei provinciali al centrodestra si potrebbe affidare la proprietà al Comune e la gestione all’Uti Alto Isontino in cui la sinistra è ampiamente rappresentata…».
Chi getta acqua sul fuoco è l’assessore regionale alla Cultura. «I piani di subentro non sono ancora stati decisi; quindi, al momento, nulla è definito - afferma Gianni Torrenti -. Ad oggi mi pare una discussione prematura. Ci prendiamo i tempi per fare una riflessione che coinvolgerà, certamente, anche Provincia e Comune ed entro giugno 2016 conosceremo il destino dei musei. Riteniamo però che tra i musei provinciali e la comunità goriziana ci debba essere un vincolo e ciò proprio nel massimo rispetto della comunità stessa: non sarebbe certo opportuno far disperdere alla città, sotto ogni punto di vista, un patrimonio quale quello dei musei. Osservo ancora che il Comune di Gorizia è l’unico Comune che, per determinate particolarità, di musei non ne ha mai gestiti». Ma, nel complesso, Gorizia, a sentire Torrenti, subirà alcuno scippo; anzi, a breve potrà apprendere qualche notizia positiva: questa settimana, infatti, dovrebbero uscire le graduatorie dei bandi regionali, comparto cultura. Torrenti non entra nei dettagli ma lascia intendere che, rispetto l’anno scorso, Gorizia otterrà un risultato migliore. Del resto, peggio di com’era andata lo scorso anno…
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