La Regione Fvg dichiara guerra ai musei “scansafatiche”
Nella riforma dei poli culturali inseriti criteri minimi di servizio e professionalità per evitare le chiusure nei giorni di festa. Fondi ridimensionati per chi sgarra

TRIESTE. «Domenica, festivi e lunedì chiuso». La scritta che comparve a Redipuglia in occasione del 25 aprile dell’anno scorso, causando non pochi malumori in un giorno di potenziali visite al più importante monumento di guerra del Friuli Venezia Giulia, non comparirà più. La riforma dei musei, all’attenzione della giunta forse già in settimana, o comunque prima di Ferragosto, all’interno di un ddl che riguarda anche le biblioteche e in generale i beni culturali, imporrà criteri minimi di servizio e professionalità. O li si rispetta, anche cercando aggregazioni territoriali o tematiche, o si rimarrà fuori dal sistema regionale, quello che garantisce i contributi pubblici.
Gianni Torrenti sta limando gli ultimi dettagli. Confortato, l’assessore alla Cultura, dalla condivisione dei protagonisti del settore, convocati a Villa Manin in tre incontri promossi dalla direzione regionale e dall’istituto per il Patrimonio culturale diretto da Rita Auriemma. Una condivisione soprattutto sulla filosofia del merito: un museo - che sia statale, comunale, privato o ecclesiastico - indipendentemente dalla sua natura e dimensione entrerà in un sistema regionale solo se inserito in un percorso di qualità sia per quanto riguarda lo studio, la conservazione e l’esposizione delle collezioni, sia per l’offerta di servizi ai visitatori.
La prima conseguenza sarà la riduzione degli attuali 400 musei, decisamente troppi. Per sopravvivere (con quella definizione) ci si dovrà attrezzare. La bozza Torrenti, al momento, prevede solo alcune prescrizioni generali sui requisiti funzionali, in linea con la normativa italiana: qualificazione della direzione scientifica, formazione dei dipendenti, sicurezza dei locali, eliminazione delle barriere architettoniche, guide e cartellonistica plurilingue, obbligo di attività educative per scuole e università, impegno alla ricerca sul proprio patrimonio, registrazione delle visite anche in caso di rassegne gratuite, orari di apertura. Il tutto con finalità non solo culturali, ma anche turistiche.
Per evitare boomerang come un anno fa a Redipuglia si prevedono in particolare «orari adeguati», saranno poi i regolamenti attuativi a fissare i tempi a seconda delle strutture. «Per il Revoltella potrebbero servire otto ore di porte aperte, per il museo di Paularo ne basteranno due», esemplifica l’assessore. Alla qualità corrisponderanno proporzionalmente gli stanziamenti regionali. Con vantaggi per chi saprà aggiungere al servizio “base” anche integrazioni quali per esempio bar e bookshop. Chi invece non riuscirà a farcela da solo, potrà comunque mettersi in rete per non perdere lo “status” di realtà museale Fvg, e quindi i finanziamenti di Palazzo.
«I musei sono di competenza comunale e la nostra non può che essere una legge di indirizzo - chiarisce Torrenti - ma come Regione attendiamo progetti di alto livello ed è lì che concentreremo gli stanziamenti prevedendo, al di là delle risorse di funzionamento, incentivi che premino la varietà dell’offerta e la sua capacità innovativa, possibili solo dopo aver ammodernato le strutture e qualificato il personale. Obiettivi che si possono raggiungere anche assieme: naturale pensare ad aggregazioni all’interno delle Unioni territoriali dei Comuni definite dalla legge sugli enti locali, ma saranno possibili anche accorpamenti di natura tematica».
In previsione c’è pure la card unica, una tessera che consentirà l’accesso a tutti i musei del sistema. «Non lo scriviamo in legge - dice ancora l’assessore - ma sarà uno degli strumenti di promozione che valorizzerà chi merita. In sostanza, se un museo non riuscirà a entrare nel circuito della card, sarà tagliato fuori».
Dopo l’adozione della giunta il ddl, corretto qua e là a seguito degli incontri di Villa Manin, verrà discusso con le forze politiche. Torrenti conta di portarlo in aula a settembre.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori