Trieste, proteste a Miramare. Divieti di sosta ignorati
Bagnanti e turisti parcheggiano nello slargo interdetto. I gestori di Sticco e Ostello: «Su 12 mesi si sceglie luglio?»

TRIESTE Il desiderio di tuffarsi quanto prima in mare ha sconfitto la paura di vedersi appioppata una contravvenzione per divieto di sosta. L’ordinanza temporanea del Comune di Trieste, che prevede il divieto di sosta e di fermata nello slargo di viale Miramare, quello che si apre fra l’Ostello e lo stabilimento balneare Sticco, non ha sortito alcun effetto fra gli automobilisti che hanno raggiunto questo tratto della riviera di Barcola.
Già nelle prime ore della mattinata di ieri i diciotto stalli gratuiti in questione sono stati occupati dalle automobili, in barba all’apposita segnaletica che ne vieta l’utilizzo. La richiesta di ottenere quello spazio, in modo che i pullman turistici possano far scendere i visitatori il più vicino possibile alla dimora di Massimiliano d’Asburgo e di sua moglie Carlotta, è stata inoltrata al servizio Mobilità e Traffico del Comune da parte della PromoTrieste, il consorzio che è titolare dei lavori di automazione del parcheggio a pagamento del castello di Miramare.
Nelle prossime settimane, infatti, sparirà il gabbiotto dove attualmente un operatore, oltre a trovare riparo dal sole, consegna ai visitatori i ticket e riceve il pagamento per la sosta. Al suo posto verrà posizionata una sbarra che si aprirà automaticamente dopo il rilascio del biglietto d’ingresso. Il pagamento del parcheggio, a visita avvenuta, andrà effettuato presso delle apposite macchinette che verranno sistemate poco dopo la stazione dei carabinieri, sulla stessa linea dove attualmente si trovano i distributori di snack e di bevande. Questi lavori, il cui costo si aggira attorno ai 100mila euro, non dureranno molto. L’ordinanza del Comune indica la data dell’8 agosto e anche dalla direzione del Polo museale del Friuli Venezia Giulia assicurano che «il cantiere verrà chiuso entro Ferragosto».
Rassicurazioni, quelle arrivate direttamente dal direttore Luca Caburlotto, che non sono servite a placare la rabbia dei cittadini e di chi in quella zona gestisce un’attività commerciale. Inizialmente i malumori sono montati virtualmente su Facebook, in coda alla notizia dei lavori data dal “Piccolo”. Nella giornata di ieri, invece, hanno trovato voce nelle persone impegnate in un’affannosa ricerca del parcheggio. «Trovo assurda la scelta di aprire un cantiere a metà luglio – spiega Giorgio, diretto al bagno militare, mentre la moglie Carla è alla ricerca disperata di un posto dove poter lasciare l’auto - . Si doveva pensare a un’alternativa, almeno durante i fine settimana».
La viabilità del tratto di strada che dal bivio di Miramare porta all’entrata del parco è sempre stata complicata dalla limitata larghezza della carreggiata e dal grande flusso di automobili e autobus turistici. Basta poco affinchè questo segmento di asfalto diventi un budello, dal quale poter uscire solo con manovre azzardate e con l’invasione del marciapiede.
Paolo Salviato, uno dei soci che gestisce il bagno Sticco, trattiene a fatica lo sdegno. A differenza dei cittadini che impropriamente accusano il Comune di aver voluto l’apertura del cantiere, Salviato sa molto bene a chi indirizzare i propri strali: «Sono socio di PromoTrieste e ce l’ho con loro. Non posso esprimermi come vorrei perchè devo tutelare la mia società e la mia persona da eventuali querele».
Un no comment, il suo, che esprime molto chiaramente l’avversione a questa scelta, da molti definita «scellerata e incomprensibile». «Lascio a voi il giudizio – aggiunge il gestore dell’ultimo stabilimento balneare prima della riserva naturale di Miramare – sull’opportunità di fare questi lavori in questo periodo, quando di questa benedetta sbarra sono quattro anni che se ne sente parlare».
Se i commenti all’interno del bagno militare sono improntati alla diplomazia: «I divieti vanno rispettati», quelli raccolti all’Ostello non sono il frutto di improbabili equilibrismi: «È una questione di buonsenso – sottolinea il gestore Giovanni Tosto - . Con dodici mesi a disposizione si sceglie il mese di luglio per fare questi lavori? Io non ne risentirò particolarmente, ma scelgo di parlare come cittadino, pensando a tutte le persone che dovranno affrontare questi disagi».
Tosto si spinge oltre, affermando che i pullman turistici non dovrebbero nemmeno poter superare il bivio di Miramare: «Basterebbe fermarli a Sistiana e mettere a disposizione dei turisti due navette per il collegamento con il castello. Oppure si potrebbe scegliere di far transitare questi mezzi nella baia di Grignano, dove c’è un ingresso che potrebbe venire utilizzato dai visitatori scesi dagli autobus».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori