In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

TRIESTE. Conti e risultati Wärtsilä tengono, a dispetto delle turbolenze e delle incertezze del mercato. Ieri il gruppo finlandese, cui appartiene il grande stabilimento di Bagnoli, ha reso noto la semestrale, dalla quale si evince - nel confronto con il periodo gennaio-giugno del 2014 - la crescita di ordini, fatturato, portafoglio ordini, mentre margine e risultato operativo restano sostanzialmente invariati.

I sindacati italiani sono però allerta per una preoccupante notizia diffusa l’altro giorno dalla casamadre finnica: in seguito all’andamento negativo della motoristica marina (ribattezzata Marine Solutions), Wärtsilä taglia 600 posti di lavoro, di cui 160 in patria. Helsinki non ha dettagliato dove e come ridurrà gli organici, ma ha sottolineato che i costi della ristrutturazione ammonteranno a 25-30 milioni di euro: l’operazione si svolgerà tra il terzo trimestre ’15 e la fine del 2016. Il leader di Wärtsilä Italia, Sergio Razeto, ha sottolineato i buoni risultati conseguiti da Bagnoli, che ha “coperto” con gli ordini l’intero 2015 sospinto dalla favorevole tendenza della propulsione terrestre (il vecchio “power plant”, a sua volta ribattezzato Energy Solutions). Buoni risultati, che secondo Razeto, dovrebbero scongiurare ulteriori ridimensionamenti occupazionali nello stabilimento carsolino. Massima attenzione da parte sindacale, dove Sacha Colautti (Fiom Cgil) preannuncia per lunedì 20 una riunione con le rsu, in vista di un incontro con l’azienda in programma il giorno successivo: «Ma vorremmo parlare di contratto integrativo e di investimenti», ha detto l’esponente dei metalmeccanici.

Entriamo nel merito delle cifre semestrali. Gli ordini sono saliti dell’8% a 2,4 miliardi di euro; i ricavi sono cresciuti del 5% a 2,2 miliardi, il portafoglio-ordini è balzato del 20% a 5,3 miliardi. Positiva la tendenza del rapporto utile/azione migliorato di ben 24 centesimi a 0,97 euro. Come si diceva, il margine operativo lordo staziona all’11,3% con 250 milioni, mentre un anno fa l’incidenza era dell’11,5%. Stesso riscontro per il risultato operativo, che si mantiene al 10,7% con 237 milioni contro il 10,9% del semestre 2014. Quasi dimezzato il cash flow, da 172 a 84 milioni. Il presidente e amministratore delegato Björn Rosengren evidenzia la crescita registrata dalle applicazioni terrestri e dal comparto del “service”, guidato dal manager triestino Pierpaolo Barbone. Il comparto del mare risente del basso prezzo del petrolio e, quindi, della crisi dell’offshore. La previsione per l’intero esercizio si attesta su un aumento dei ricavi fino al 10% e a una marginalità del 12-12,5%, che però potrebbe risentire dell’acquisizione della tedesca L-3, finalizzata alla fine di maggio.©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori