Trieste, assalto per la Tari agli sportelli di Esatto
Cittadini in coda ben prima dell’apertura in vista della scadenza del 31. Nei giorni più “caldi” oltre trecento presenze

Un rituale che si ripete puntualmente a ridosso delle scadenze fiscali. Code, lunghe attese agli sportelli, bollettini che non sempre riportano i dati corretti. L’odissea degli utenti alle prese con i pagamenti dei tributi, iniziata a giugno con l’acconto di Tasi e Imu, prosegue in concomitanza con l’approssimarsi della scadenza della prima rata della tassa sui rifiuti (Tari) prevista al 31 luglio. La fotografia della situazione arriva ancora una volta dagli uffici di Esatto di piazza Sansovino, particolarmente affollati in questi giorni da cittadini alle prese con le più svariate problematiche. Ieri, ad esempio, una trentina di persone era già pazientemente in fila ben prima dell’apertura degli sportelli, fissata alle 9, per chiedere le delucidazioni del caso agli operatori.
Sono ben 110mila i bollettini spediti nelle abitazioni dei diretti interessati: di questi, 95mila riguardano i cittadini mentre15mila fanno capo alle imprese. Tre le rate per provvedere al pagamento dell’imposta attraverso il modello F24: la prima prevista appunto il 31 luglio, le altre con scadenza al 30 settembre e al 30 novembre.
Nei giorni più “caldi” - spiegano dalla direzione - si conta un afflusso di oltre 300 persone al giorno (450 a ridosso delle scadenze) e più di 600 contatti telefonici al numero verde. Sempre ieri, intorno alle 11, erano già 120 i biglietti staccati: il problema però è che la verifica delle rispettive situazioni non procede con gli stessi ritmi, se è vero che alla stessa ora erano appena 38 le pratiche visionate. Questo spiega le lunghe attese cui sono costretti gli utenti, che in questi giorni sfiorano le due ore ma che presumibilmente sono destinate a dilatarsi con l’avvicinarsi della scadenza. Tanto che in molti, dopo aver atteso parecchi minuti, sono costretti a gettare la spugna, decidendo di riprovarci magari il giorno successivo con la speranza di avere maggior fortuna. Questo nonostante gli otto sportelli aperti al pubblico.
«Sono qui perché affitto da anni un mio appartamento - racconta Antonella -. Adesso però che ci abita mio figlio ho visto che nel bollettino è stata riportata una metratura errata: vale a dire non 70, ma 85 metri quadrati, il che significa una quarantina di euro in più da pagare».
Numeri che non tornano nemmeno per Roberto, recatosi negli uffici con moglie e figlia al seguito: «Ho cambiato residenza da un anno ma mi è arrivata la Tari che fa riferimento all’appartamento precedente - racconta -. La stessa cosa era capitata a mia madre, che per anni ha pagato un importo superiore e adesso ha grossi problemi per ottenere il rimborso del dovuto».
Dora ha atteso il proprio turno un’ora abbondante ma poi ha dovuto desistere: «Sono anziana e ho problemi di salute - afferma -. Mi è arrivato un importo piuttosto elevato da pagare e con poco più di 300 euro al mese di pensione sono in grande difficoltà». Andrea invece è alle prese con un importo doppio: «È successo che hanno recapitato il bollettino Tari sia a me sia alla persona cui ho affittato l’appartamento: diciamo che per non correre rischi hanno preferito abbondare».
A delineare la situazione ci pensa il direttore di Esatto Giulio Curiel: «Stiamo lavorando per ottimizzare l’organizzazione e in questo senso ci sono stati progressi - spiega -. I tempi di attesa dipendono anche dal fatto che alcune pratiche sono più complesse e comportano una consulenza di parecchi minuti: la nostra filosofia d’altronde è di fornire tutte le informazioni necessarie all’utente. Per quel che riguarda gli errori nei bollettini, sono in gran parte dovuti ad errate o mancate comunicazioni di variazioni da parte degli utenti: in ogni caso, per evitare problemi, abbiamo provveduto a una bonifica dei dati catastali».
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