Morta a cinque mesi dal grande scoppio
Marcella Flego, ferita nell’esplosione della casa di via Baiamonti, è deceduta a Cattinara. Era indagata

Da indagata a vittima. Così Marcella Flego, l’anziana abitante nell’immobile di via Baiamonti 71, ridotto dopo l’esplosione del febbraio scorso a un mostruoso cumulo di macerie, un “ripieno” di mattoni, cemento e mobilio sceso dal secondo piano, col solaio premuto verso il pavimento, a comprimerlo come una pressa.
Marcella è morta pochi giorni fa all’ospedale di Cattinara dove era stata ricoverata per l’improvviso aggravarsi delle sue condizioni. La donna, 86 anni, era stata infatti seriamente ferita per le conseguenze dello scoppio e per questo trasportata fin da subito all’ospedale.
Dopo qualche settimana si era ripresa ed era stata accolta in una residenza sanitaria assistita ma poi c’era stato un deciso e fatale peggioramento. Il pm Pietro Montrone, il magistrato titolare del fascicolo, ha disposto l’autopsia - nella forma dell’incidente probatorio - che è stata eseguita dal medico legale Fulvio Costantinides. Il quesito riguarda le cause della morte dell’anziana, ma è evidente che il pm stia cercando di capire se l’aggravarsi delle condizioni della donna sia stato in qualche modo una conseguenza dell’esplosione avvenuta nella sua abitazione e nella quale è morto il fratello Aldo di 71 anni.
Per il disastro sono indagati l’idraulico Davide Mozina, 36 anni, dipendente della ditta Astec Srl che, in subappalto dalla Installo Srl, aveva effettuato le operazioni preliminari e che avrebbe dovuto poi ultimare l’installazione del piano cottura acquistato all’Ikea di Villesse collegandolo alla rete del gas, dell’acqua e dell’elettricità, i due montatori Ioan Josif Volosanca, 31 anni, e George Mihalcea, 25 anni, cittadini rumeni, dipendenti della cooperativa La Sfinge che aveva un contratto di subappalto con la ditta Blg Logistic Solution per installare la cucina. Anche il nome di Marcella Flego era stato iscritto nel registro degli indagati all’inizio dell’inchiesta. Un atto dovuto come affittuaria dell’appartamento crollato e raso al suolo. Accusa: disastro e omicidio colposo. Ma è apparso fin da subito evidente che l’anziana era solo una vittima del tutto estranea alla catena delle responsabilità penali che hanno portato all’esplosione e al crollo della palazzina, come ha più volte rilevato il difensore, l’avvocato Mersedes Giuseppin. (c.b.)
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