Caso Fincantieri: in arrivo Squinzi. E i Noe dissequestrano il cantiere
Il leader nazionale di Confindustria, tra i primi e i più duri a prendere posizione sulla vicenda del sequestro che blocca da una settimana lo stabilimento, atteso in visita martedì a Panzano. Via libera del Tribunale di Gorizia: i carabinieri intervengono alle 12 e sbloccano le aree prima interdette. Il ritorno alla normalità previsto per martedì alle 6 del mattino

MONFALCONE. È oggi, lunedì 6 luglio, il giorno decisivo per la riapertura dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone. L’azienda dopo la pubblicazione del decreto legge sulle nuove regole da applicare allo stoccaggio dei residui di lavorazione, ha predisposto l’istanza di dissequestro che è tata presentata al Tribunale di Gorizia. Un paio d'ore ed arriva il vial libera: alle 12 i carabinieri del Noe sono entrati in azione, dissequestrando le aree del cantiere prima interdette. Nelle prossime ore la ripresa graduale dell'attività fino ad arrivare al pieno regime, previsto comunque non prima delle 6 del mattino di martedì.
Panzano riprende dunque oggi - a rilento - a lavorare. Ieri, domenica, è stata una giornata d'ansia tra i 1500 dipendenti diretti e gli altri 3mila 500 dell’indotto. Una larga parte dei lavoratori Fincantieri non aveva ricevuto alcuna comunicazione dall’azienda e ha tempestato di telefonate i rappresentanti sindacali. «Ho ricevuto almeno 200 telefonate - conferma Michele Turus delle Rsu Fim-Cisl - ma a tutti ho risposto che ancora non si sa nulla e bisogna attendere la chiamata dell’azienda». Ora la vicenda sembra finalmente sbloccata in maniera definitiva.
Sui circa 4500-5000 addetti solo una minima parte ha potuto ritornare al lavoro subito dopo il sequestro, quelli delle manutenzioni, poi c’è stato lo sblocco di circa 150 colletti bianchi (impiegati per fare le paghe per tutto il gruppo) che non erano impegnati nel lavoro di costruzione. Nel fine settimana sono rientrati al lavoro altri 100 circa, tra addetti alle movimentazioni, ormeggi ed altro, per lo spostamento della Carnival Vista dal bacino che doveva far posto al troncone della Princess Cruises che è giunto da Castellammare di Stabia.
La ripresa della piena operatività coincide con l'annunciato blitz in zona dello stesso presidente di Confindustria nazionale Giorgio Squinzi. Non c’è ancora un programma ufficiale, diversi lanci di agenzia danno scalette di appuntamenti in varie parti d’Italia in questi giorni e la stessa Fincantieri non conferma. Il presidente è atteso martedì a una riunione in Assindustria Trieste e Gorizia e non è escluso, visto quanto accaduto alla Fincantieri, che faccia un blitz anche a Panzano.
«Si tratta di un'altra vicenda all'italiana, un altro caso Ilva, non si possono fermare 5mila persone che lavorano con un provvedimento di cui è difficilissimo comprendere la ratio perchè è chiaro che i rifuti non si possono trattare a bordo delle navi. Devono pure essere portati a terra in qualche modo» aveva detto Squinzi a margine di un incontro chiedendo l’intervento del governo, ed è ciò che è avvenuto. Tra i diversi interventi, da registrare quello molto significativo ieri del vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini in una lettera al Corriere della Sera sui casi Ilva e Fincantieri: «Per la magistratura cogliere e prevedere le conseguenze delle decisioni giudiziarie non può più essere un tabù».
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