Trieste: manca l’ok tecnico, salta il voto sul caso Riccesi
In Consiglio comunale scoperta all’ultimo l’assenza del parere degli uffici rul risarcimento milionario al costruttore. Caos in aula. Il sindaco Cosolini ritira la delibera. Cresce il rischio vertenza legale

TRIESTE La delibera della giunta per il risarcimento milionario al costruttore Donato Riccesi si trasforma in un colossale caso kafkiano. Il Comune di Trieste, proprio nell’ultimo giorno disponibile per chiudere l’annosa vicenda, scopre di non aver le carte giuste. Peggio: gli uffici tecnici non avevano mai fatto alcuna verifica contabile. E il municipio, che ieri avrebbe dovuto scrivere la parola fine su un ping pong che dura da quindici anni, ha deciso di rinviare la decisione. L’ha proposto il sindaco Roberto Cosolini, che ora vuole avviare le dovute verifiche.
Il contenzioso tra il Comune e l’impresa è noto: tutto è cominciato con il ritiro del parcheggio a Ponterosso, ricomposto con un accordo del 2006 che prevedeva tre siti alternativi (Teatro romano, via Tigor, Roiano), ma mai portati a termine visto che l’imprenditore e il Comune, per varie ragioni, non hanno realizzato alcunché. Riccesi ha rilanciato con un parcheggio in piazza Foraggi e chiedendo 3,5 milioni come mancato guadagno. La cifra, dopo varie trattative, è scesa di 1 milione. Una somma ingentissima per le casse comunale.
L’ultima delibera per il risarcimento economico, e pure per il nuovo park di piazza Foraggi, è ferma a febbraio. Tanto che il titolare, Donato Riccesi, ha minacciato di adire le vie legali se la partita non si fosse conclusa entro il 30 giugno. Ieri, insomma, l’aula avrebbe dovuto votare. Ma un emendamento a sorpresa di Iztok Furlanic (Sel), contrario alla transazione economica, ha portato a galla un nodo di non poco conto.
Alla delibera il presidente del Consiglio comunale proponeva di aggiungere che gli uffici competenti avevano ritenuto «congrua la valutazione a suo tempo fatta dall’impresa dell’importo pari a 3.523.000 (la cifra iniziale da cui sono partite le trattative, ndr), preteso quale risarcimento». Ma i citati uffici hanno espresso parere contrario in quanto tale verifica contabile - si legge nelle carte portate in aula - “non è stata rinvenuta in atti”. Insomma, nessuno ha mai valutato l’operazione.
Possibile? L’opposizione è insorta. Il sindaco Cosolini, chiamato a fare chiarezza in una capigruppo dei prossimi giorni, ha deciso di congelare la questione per darsi il tempo necessario per ulteriori approfondimenti.
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