In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Dalla carrozza alla bici per scoprire i percorsi della Grande guerra

Approda a Redipuglia il raduno cicloturistico abbinato alla coppa Sbalchiero. Il via domani con 200 partecipanti

2 minuti di lettura

REDIPUGLIA. Non solo trincee, camminamenti e postazioni militari. Non solo tradizionali presenze come il Sacrario di Redipuglia. Dopo le carrozze, i muli di leggendaria tradizione alpina ed il museo multimediale allestito nella Regia stazione di Fogliano, la promozione della Grande Guerra viaggia anche sulle due ruote.

Così approda domani, a Fogliano Redipuglia, “Sulle strade della gloria”, il raduno cicloturistico regionale abbinato alla coppa dedicata a Rino Sbalchiero e valido come terza prova del campionato promosso dalle Banche di credito cooperativo del Friuli Venezia Giulia.

Saranno 200 i ciclisti che animeranno la kermesse che, ovviamente, si svilupperà attraverso un itinerario che lambirà i teatri del primo conflitto mondiale e lungo le strade panoramiche della provincia isontina tanto care a tutti gli appassionati di cicloturismo. Il via alle 8.30, dall’area ricreativa del municipio, con prima tappa a Redipuglia con la sosta di raccoglimento al Sacrario per proseguire poi verso San Pier d’Isonzo, Cassegliano, Pieris, San Canzian, Staranzano Monfalcone, Sablici, Jamiano, Devetachi, San Michele, dove ci sarà una sosta ristoro ospitati dall’azienda Castelvecchio. Si andrà quindi verso la conclusione passando per Sagrado, Peteano, Savogna, Lucinico, Farra, Gradisca e Fogliano per un totale di 82 chilometri. L’arrivo è previsto per le ore 12, 30 dove alle 13 seguirà la premiazione.

Questa ennesima kermesse rientra tra le manifestazioni del centenario della Grande Guerra ed è organizzata dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune, della Provincia di Gorizia e con la collaborazione della Federazione delle Banche di credito cooperativo regionali, mentre l’organizzazione tecnica è stata affidata al Ciclo Club di Trieste.

«Un’altra faccia della nostra vasta e seria promozione – ha spiegato il coordinatore dei “Sentieri di pace”, Franco Visintin – che speriamo possa essere l’avvio di un altro filone, vale a dire quello di chi utilizza la bicicletta per trascorrere il proprio tempo libero e viaggiare. Le tante iscrizioni sono il segnale di interesse e su questa strada vogliamo andare avanti, pur tra tante difficoltà e con i contributi regionali ancora incerti».

Biciclette dopo le carrozze di domenica scorsa. Presto, infatti, si potranno visitare a “bordo” di carrozze d’epoca i maggiori siti della Grande Guerra sul Carso e lungo la pianura isontina. Tutto ciò, va detto, attraverso specifici itinerari che porteranno all’interno delle aree maggiormente interessate alla storia del primo grande conflitto mondiale. Sarà lo stesso cocchiere in divisa d’epoca, coadiuvato da un esperto storico dei “Sentieri di pace”, a percorrere le vie di collegamento tra le trincee ed i camminamento e soffermarsi per una visita approfondita.

Un’offerta che si accompagna a quella inedita del museo multimediale.

Una linea del tempo che si snoda per sei metri di lunghezza mostra, attraverso cinque diversi schermi, le immagini salienti legati agli avvenimenti del conflitto.

Per ogni anno di guerra è stata dedicata un' installazione verticale, un totem, anch'essa multimediale, corredata dalla prima pagina di un giornale d'epoca le cui immagini si animano sotto gli occhi del visitatore, un breve testo sull'andamento della guerra con accenni ai fronti europei e un ovvio approfondimento sul fronte italiano ed un percorso fotografico specifico su quell'anno di guerra corredato anche di foto tridimensionali. A completare l'apparato multimediale le tre postazioni touch screen per permettere ai visitatori di usufruire della ricca collezione fotografica del museo in maniera autonoma, attraverso un apparato di tag per ricercare gli elementi di interesse e un accesso diretto ai contenuti del sito “Rileggiamo la Grande Guerra”. E sono migliaia le presenze nell’anno del centenario della Grande guerra.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

@luca_perrino

I commenti dei lettori