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Non più una Regione unica, ma due Provincie autonome, sul modello del Trentino Alto Adige. Questo il futuro che auspicano, per il Friuli Venezia Giulia, i componenti del neo costituito gruppo “Tutti per Trieste”, che si sono presentati ieri, per la prima volta ufficialmente, nel corso di un’affollata conferenza stampa. Per centrare l’obiettivo invitano quanti credono «in un progetto che ricalca la vocazione autonomista della città» a sottoscrivere una petizione «che possa portare a un referendum». Artefici dell'iniziativa sono due socialisti della vecchia guardia, Roberto De Gioia e Granfranco Orel, ai quali si è affiancato il giovane Nicola Zaccagnino, coordinatore locale dei giovani socialisti. «Chi sta governando il Paese - ha detto Orel - sta superando il filtro dei partiti, scegliendo una modalità verticistica e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’adesione all'iniziativa che oggi presentiamo - ha aggiunto - è una dichiarazione di disponibilità a cercare un nuovo modo di fare politica. Noi triestini - ha proseguito Orel - dobbiamo guardare a un obiettivo autonomista. È un movimento popolare che deve partire dal basso. Esiste già il sito per prendere informazioni e dare adesioni e contiamo sul successo del progetto».

Riferendosi alla sigla “Tutti per Trieste”, che è anche la denominazione del sito, Zaccagnino ha sottolineato che «si tratta di un comitato apartitico. Lo scopo è istituire due Province autonome, a Trieste e Udine, sul modello di Trento e Bolzano. Se l'iniziativa andrà in porto - ha osservato - saremo al cospetto di un evento storico. Si tratta - ha continuato - di riprendere il progetto della Lista per Trieste con nuove connotazioni e il Partito socialista è il primo su questo fronte». De Gioia ha spiegato che «il Psi accende oggi questa miccia. La città ha vissuto per tanto anni questo sogno - ha ricordato - rimasto tale perché non eravamo in una stagione di riforme, perché il movimento autonomista si è trasformato purtroppo in un partito e perché solo Trieste reclamava una provincia autonoma, il Friuli no. Oggi tutto questo è cambiato, soprattutto perché alcuni sindaci del Friuli - ha evidenziato - si sono mossi per creare una provincia autonoma anche là. In Trentino Alto Adige stanno meglio perché possono auto determinarsi. Fondamentale - ha concluso - è essere aperti a tutti e non diventare partito». (u.s.)

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