La rabbia di Panzano contro i camion: «Blocchiamo la strada»
Rione sotto assedio. Transitano fino a 80 mezzi pesanti al giorno. I residenti esasperati: «Subito il varco su viale Cosulich, poi la bretella promessa. Oppure sarà protesta dura»

MONFALCONE Sfrecciano in via Gorizia e il lampadario di casa inizia pericolosamente a oscillare. I cittadini dai capelli bianchi, in cucina, hanno un déjà-vu: che sia un terremoto come nel ’76? Macchè è solo il bolide d’acciaio diretto al cantiere a scaricare il materiale richiesto per le grandi navi bianche.
Panzano sotto assedio dei camion. C’è chi non dorme più, per timore che l’abitazione, dopo tante sollecitazioni, abbia un cedimento. E si è preso la briga di contare i transiti, per verificarne le giornate di punta (lunedì e venerdì, pare) e dettare le cifre del fenomeno: fino a 80 tir nell’arco di 24 ore. Troppi. La situazione, peraltro, sarebbe peggiorata da quando è stato spostato l’ingresso alla fabbrica: ora tutti, anche le utilitarie delle tute blu, passano sistematicamente per via Gorizia e Rossetti, infrangendo la tranquillità dei residenti. Il risultato? Un manipolo di panzanini, per lo più residenti tra le vie Gorizia, Rossetti e Marconi, protesta per le fessure come ragnatele sull’intonaco delle case e si dice disposto a proteste eclatanti, come bloccare l’arteria.
Panzano, i camion sfrecciano sotto le finestre
Cosa vogliono? Che il progetto della bretella della strada per Grado parta immediatamente; e, nel frattempo, l’apertura del varco su viale Oscar Cosulich di modo che i camion provenienti dalla Sr 14 possano trovare ingresso allo stabilimento Fincantieri da quel punto, anziché riversarsi sistematicamente sul rione operaio. Tutto ciò perché è da otto anni, almeno così sostengono i residenti, che si sentono promettere vanamente l’imminente avvio dei lavori della bretella.
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«Le nostre - esordisce Arnaldo De Pace - sono abitazioni che hanno un secolo di vita, sorte su un terreno paludoso. Si tratta di alloggi fragili e tutto questo correre su e giù dei camion non giova, anzi, ha già contribuito a creare le crepe. In un giorno, di tir, io ne ho contati 80». C’è anche l’esigenza di limitare il traffico, abbattendo ancora la velocità dei veicoli sulla carreggiata. Che comunque, va detto, già attualmente non può sforare il tetto dei 40 chilometri orari.
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