Dressi: «Ho meritato i compensi. Serracchiani scostante con me»
L'ormai detronizzato presidente dell'Aeroporto di Ronchi dei Legionari: "Hanno abbandonato lo scalo perché c'ero io a dirigerlo: atteggiamento dannoso a causa di una ripicca politica". Il caso dell'Atr sponsorizzato dal Fvg

TRIESTE. «Hanno abbandonato Ronchi perché c’ero io». Sergio Dressi non trova una colpa sua, nemmeno una. I guai dell’aeroporto? «Responsabilità del disinteresse del socio Regione, presidente in testa». I 110mila euro del presidente uscente, compresi i 20mila di Fvg Security? Gli oltre 220mila del direttore generali Stradi? «Meritati», assicura Dressi, pronto a ricostruire la vicenda della livrea sull’Airbus Alitalia, il primo motivo di gelo con il governo regionale.
Dopo 5 anni è finita. Come si sente?
Convinto di aver fatto il meglio. Nonostante la Regione. Non è un caso che con Tondo, Riccardi e Savino, con cui si collaborava costantemente, si siano chiusi tre bilanci in positivo, si sia centrato il record di passeggeri e rimesso in moto il progetto intermodale.
Ci racconta la verità sul caso livrea?
La presidente organizzò la presentazione. Avrebbe dovuto esserci anche l’ad di Alitalia Del Torchio. Invece Del Torchio non arrivò, Bolzonello si presentò in ritardo e Serracchiani si innervosì.
Tutto qui?
Mi chiesero quanto era costata l’operazione promozionale, ma ero vincolato da una clausola di riservatezza con la compagnia. Precisai solo che l’idea fu partorita dalla collaborazione con Turismo Fvg.
L’ex dg Sommariva dice invece che fu una proposta della vostra direzione marketing.
Ognuno la racconta come vuole. Al punto 3.3 del piano strategico 2013-14 di Turismo Fvg, Bolzonello assessore, è previsto il progetto livrea. Serracchiani si innervosì.
E dopo?
Postò una foto via Twitter: lei, Bolzonello e l’Airbus. Tutto verificabile nel sito della Regione, comunicato dell’11 aprile 2014: la presidente parla di “progetto straordinario di promozione turistica”. Ma i commenti sul post furono negativi e la contromossa fu di scaricare le responsabilità su di me.
Invece?
C’erano tanti modi di fare promozione, pure quello che si è scelto. L’obiettivo era mantenere il volo su Milano. Purtroppo, dal fronte Alitalia, le novità sono state molto negative.
Cos’è mancato?
Si doveva investire nei partner turistici per i collegamenti charter. Ma i rapporti con TurismoFvg sono stati sporadici e privi di concretezza. E, senza pacchetti allettanti, i tour operator scelgono altre mete.
Al di là dell’episodio, com’è stato il rapporto con Serracchiani?
Nonostante la mia correttezza istituzionale, la presidente ha avuto un atteggiamento scostante, direi ai limiti della maleducazione.
Il motivo?
Sono un avversario politico.
Null’altro che questo?
Null’altro. Il giorno in cui fu eletta le mandai una lunga relazione su Ronchi. Due mesi dopo ci incontrammo. Fu l’unica occasione in cui sono riuscito a confrontarmi con la Regione sui contenuti. Un anno e mezzo dopo hanno avuto la bontà di dirmi che il referente di Aeroporto Fvg era l’assessore Santoro. Poi hanno mandato Bolzonello con l’obiettivo di costringermi alle dimissioni.
Cosa pensa dell’annunciata due diligence?
Non ce n’è bisogno. I conti sono certificati dal collegio sindacale e da una società di revisione esterna. Quello che serve è un piano industriale. Ma, senza contratto di programma con Enac, ogni previsione ha poco peso.
Perché siete stati poco trasparenti sui compensi?
Il mio è sempre stato visibile nel sito della Regione. Quello del direttore Stradi, fino all’agosto 2014, era coperto da privacy.
Ma Stradi ha preso troppi soldi per troppo tempo?
Stradi ha preso i soldi che ha meritato vista la delicatezza delle funzioni. Ridicolo che abbiano scatenato il Garante Cantone contro di noi.
Pure lei ha meritato i 20mila euro da presidente di AFvg Security?
Fa venire i brividi l’ipotesi di cancellare quella controllata. La sicurezza non può essere inglobata in Aeroporto Fvg. Polemica inutile, a meno che non si voglia esternalizzare il servizio, ma lo spieghino al personale. Per quel che mi riguarda, non trovo scandalosa la retribuzione delle responsabilità.
Presidente e ad di Ronchi, l’hanno ricompensata con 90mila euro. Al suo successore Marano che ne prende 60mila cosa augura?
Prendo atto che gliene danno 10mila più di me, che da presidente ne prendevo 50mila. Se Marano sarà presente dalla 9 di mattina a metà pomeriggio con funzioni da ad, immagino non si accontenterà di quella cifra. Non sarebbe nemmeno giusto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori