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Nono assessore, Serracchiani: "Solo motivi operativi"

In Consiglio regionale la governatrice del Fvg risponde al pressing dell'opposizione sulla nomina di Shaurli all'Agricoltura: "Seguirà tutte le riforme del settore appena avviate. E costerà poco". Critiche soprattutto dall'ex presidente Tondo: "Si moltiplicano le poltrone". I 5 Stelle reclamano una delega per la montagna

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Iacop, Telesca e Serracchiani in Consiglio regionale 

TRIESTE La nomina del nuovo assessore, Cristiano Shaurli, al quale è stata affidata la delega alle Politiche agricole e forestali, ha «motivazioni di carattere operativo». Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenuta nel corso dei lavori del Consiglio regionale.

«Il lavoro quotidiano che ci impegna da due anni - ha aggiunto Serracchiani - ci ha visto portare in Aula una serie di importanti riforme, dalla cultura alla sanità, dagli enti locali al Rilancimpresa, che adesso hanno bisogno di essere seguite con particolare attenzione perché siamo alla seconda fase, quella attuativa. La rivisitazione delle deleghe era quindi necessaria per questo motivo, anche perché il vicepresidente Sergio Bolzonello sarà impegnato nella delicata parte regolamentare e attuativa del Rilancimpresa, ma anche in tutti gli altri settori delle attività produttive. La ripresa c'è, pur con numeri ancora piccoli. Sarà ancora limitata ma c'è, e dovremo consolidarla nei prossimi mesi per un effettivo rilancio di questa regione. Alle Politiche agricole si chiede particolare attenzione al Piano di sviluppo rurale, che vedrà la luce nelle prossime settimane».

Serracchiani ha quindi puntualizzato che «l'allargamento della giunta con un nuovo assessore ha un minimo impatto finanziario, perché Shaurli era già consigliere regionale. Manterremo per il momento un'unica Direzione e sarà il lavoro che porteremo avanti a farci decidere come procedere».

Nel dibattito seguito alla comunicazione di Serracchiani è intervenuto il capogruppo di Fi, Riccardo Riccardi, secondo cui «ci si assuma la responsabilità di questa scelta e si spieghi alla gente il suo perché, senza correre dietro a facili populismi e senza dire alla gente solo quel che vuol sentire». Alessandro Colautti, capogruppo Ncd, ha affermato che «allargare la giunta significhi anche dover rivedere il programma di governo. E vorremmo capire perché oggi un assessore è utile rispetto a due anni fa e perché proprio all'agricoltura».

L'aula del Consiglio regionale del Fvg, in piazza Oberdan 

Cristian Sergo (M5S) ha auspicato «una delega in più, la delega alla montagna, un territorio che rispetto ad altri ha problematiche diverse, importanti, delicate». Il capogruppo dei Cittadini, Pietro Paviotti ha ritenuto la nuova delega «necessaria e che ha trovato d'accordo tutte e tre le forze politiche che sostengono il Governo regionale. Il neo assessore Shaurli, inoltre, ha un profilo politico importante». Per Mauro Travanut (Pd) «la scelta di Shaurli è stata dettata dalle sue capacità, dall'abilità dimostrata finora, connotati funzionali a questo ruolo. Qui però non c'è da rivedere il programma, c'è solo un cambio di ritmo rispetto a ciò che si vorrà fare«.

«Questa scelta - così Giulio Lauri (Sel) - arriva in un momento difficile, caratterizzato da una crisi fortissima e da un clima di antipolitica. Abbiamo governato in questi due anni, anche con il contributo delle opposizioni, prendendo decisioni che vanno nella direzione del ripristino di una sobrietà istituzionale che era stata violata da tanti».

Per Renzo Tondo (Ar) la nomina «sembra che si possa inquadrare non nei 'costì della politica ma nei 'postì della politica. Questa maggioranza si è finora caratterizzata dalla moltiplicazione di posti e della loro occupazione. E tutto senza che la stampa dicesse alcunché. Se lo avessimo fatto noi ci avrebbero massacrati».

Nella replica al dibattito, Serracchiani ha ribadito che «non è finita qui, è un lavoro che continueremo a fare per organizzarci sempre meglio per continuare a governare bene questa regione. Questa giunta continua a costare meno rispetto al passato, ma il problema di fondo è che la politica deve tornare a essere utile. I cittadini ne hanno contestato i costi quando l'hanno percepita come inutile. Posto quindi che la nostra sobrietà non è in discussione, perché è sotto gli occhi di tutti, dobbiamo tornare a essere utili e questa operazione - ha concluso - va proprio in questo senso».

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