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Flextronics scopre le carte sull’Alcatel

Oggi il confronto in Regione mentre l’azienda annuncia il rinnovo dei contratti di 190 precari in scadenza a fine mese

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Primo allarme momentaneamente rientrato all’Alcatel di strada Monte d’oro. L’azienda ha fornito ieri assicurazioni concrete per il prolungamento del primo gruppo di contratti a termine che sono in scadenza: riguardano 190 lavoratori somministrati che rischiavano di dover restare a casa già dal primo giugno. Così invece non sarà e i loro contratti verranno prolungati. «Un gesto distensivo che valutiamo in termini estremamente positivi - ha commentato Antonio Rodà, segretario provinciale Uilm - e che sgombra il campo da una situazione che rischiava di vedere i lavoratori in stato di minaccia». «C’è stato questo passo importante dell’azienda che indubbiamente ha stemperato la tensione che si stava pericolosamente inasprendo», ha aggiunto Umberto Salvaneschi segretario Trieste-Gorizia di Fim-Cisl. È accaduto alla vigilia di un incontro cruciale convocato per le 13.30 di oggi dalla governatrice Debora Serracchiani e che nel palazzo della Regione di piazza Unità dovrebbe vedere la presenza sia della parte venditrice con il presidente di Alcatel Italia Roberto Loioia che di quella acquirente con il vicepresidente di Flextronics, Eric Sislian che dovrebbe scroprire le carte sul futuro del sito triestino. In piazza un folto presidio di lavoratori dovrebbe tornare ad attirare l’attenzione della città e seguire da vicino l’andamento dei colloqui.

All’interno vi saranno più o meno gli stessi attori protagonisti della prima seduta della trattativa svoltasi la settimana scorsa a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico e nel cui ambito era stata formulata la minaccia del mancato rinnovo dei contratti dei 190, messa in qualche modo in relazione con il blocco che le maestranze stanno attuando davanti ai cancelli dello stabilimento. Nonostante la buona notizia di ieri però, lo stato d’allarme sulla situazione occupazionale complessiva (850 persone fra tempi indeterminati, somministrati e indotto) permane. La stessa Serracchiani ieri, pur non volendo dire che poche parole, ha fatto capire che zone oscure permangono. «Dall’incontro in Regione - ha specificato - mi attendo approfondimenti sui nodi del Piano industriale emersi al ministero».

Nello stabilimento si è svolta ieri mattina una nuova affollata assemblea tenuta dai rappresentanti provinciali e dalle rsu di Fim-Cisl, Uilm e Fiom-Cgil ed è stato deciso di protrarre il blocco (che da alcuni giorni riguarda soltanto le merci in uscita) e lo sciopero di un’ora al giorno di tutti i lavoratori perlomeno fino al termine dell’incontro di oggi dopodiché sarà una nuova assemblea a valutare l’evolversi della situazione e le eventuali nuove manifestazioni di protesta. La prosecuzione della trattativa a Roma è fissata appena per mercoledì 3 giugno, e non è detto sia quella decisiva, per cui i dipendenti si attendono già oggi nuovi segnali concreti per il mantenimento del proprio posto di lavoro. Al termine del precedente incontro al Mise, l’assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti che vi ha partecipato, riguardo a Flextronics aveva commentato che «l’ambizioso progetto presentato, se da un lato rappresenta un’importante opportunità, dall’altro comporta pure alcuni elementi di rischio che l’azienda si è impegnata a chiarire in appositi tavoli tecnici».

Sulla vertenza Alcatel interviene anche Michele Pepe rsu Fim-Cisl di Sertubi. «Sto seguendo con ansia la situazione Alcatel - commenta Pepe - e purtroppo mi sembra di rivivere come in un flashback ciò che abbiamo vissuto in maniera drammatica con i miei attuali ed ex colleghi della Sertubi. Credo che Flextronics non farà subito terra bruciata, ma temo che in un paio d'anni il sito si trasformerà in un centro di smistaggio. Le istituzioni dovrebbero essere estremamente preoccupate».

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