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Una nuova Zona Franca per l’Isontino

Sbloccato da Fasiolo il disegno di legge ad hoc presentato a suo tempo da De Monte, ora in commissione finanze

2 minuti di lettura

Ci sono buone possibilità che torni la... Zona franca. Ma non quella old style che si identificava soprattutto con la benzina agevolata, con i “buoni” prima e con la tesserina magnetica poi. Ci riferiamo ad un nuovo tipo di Zona franca che ha come obiettivo abbattere le differenze fiscali fra Gorizia e Nova Gorica.

Su questo tema sta lavorando da qualche tempo la senatrice Laura Fasiolo che ripercorre le ultime tappe del disegno di legge presentato da Isabella De Monte e da altri sette senatori. Ebbene: Fasiolo è riuscita a “sbloccarlo”. «L’ho sottoscritto e ne ho chiesto l’immediata assegnazione alla commissione competente. E oggi l’Atto del Senato numero 1197 concernente l’istituzione di una Zona franca per lo sviluppo dell’economia nelle aree territoriali della regione Fvg prossime all’Austria e alla Slovenia è assegnato alla sesta Commissione permanente Finanze e Tesoro. Prossimi passaggi? Il Ddl verrà assegnato a un senatore della commissione Finanze che ne diventerà relatore: il cammino è a buon punto».

I contenuti

del disegno di legge

«Mi adopererò perché al più presto sia indicato il termine per l’inizio della discussione in cui sarà possibile proporre eventuali ulteriori adattamenti all’attuale contesto di grave crisi economica». La De Monte, infatti, ha proposto in origine un disegno di legge che prevede per il Tarvisiano e più in generale per tutte le aree confinanti con Austria e Slovenia, lo status di zona con fiscalità di vantaggio. «Una Zona franca - ha evidenziato di recente l’europarlametare De Monte - che dia respiro all’economia locale. Ad esempio, si prevede per le imprese l’applicazione di un’imposta sostitutiva alle imposte sui redditi e alle addizionali regionali e comunali pari al 5 per cento del reddito complessivo nei primi 10 anni, del 10% nei successivi dieci e del 20% per ulteriori dieci anni. In più se oltre il 50% gli utili di esercizio di imprese e società operanti nelle zone franche vengono reinvestiti nella medesima zona, questi godrebbero dell’esenzione totale dalle imposte sui redditi».

La situazione

critica attuale

«Il tema è molto sentito - rivela la senatrice goriziana Fasiolo - e, politicamente, ne sono stata una delle voci in occasione della campagna elettorale mia personale e per le Europee di Isabella De Monte in Fvg. La fiscalità di vantaggio non deve essere intesa come una stampella, bensì come un’opportunità di crescita economica, di sviluppo e di attrattività dei territori delle fasce confinarie, che dovrebbero fungere da laboratorio europeo quantomeno per l’armonizzazione fiscale».

La senatrice rammenta che continuano a registrarsi delocalizzazioni di imprese «che si spostano anche di soli 500 metri, approdando in Slovenia. Perché? Sono attratte dalla fiscalità molto più vantaggiosa del Paese oltreconfine, nonché da particolari riduzioni ed agevolazioni, dal costo del lavoro di molto inferiore, dalla semplificazione delle procedure. E non voglio nemmeno soffermarmi sulla questione delle accise: pompe di benzina e di gasolio hanno chiuso in gran numero e quelle sopravvissute stentano a tirare avanti per il costo molto più vantaggioso in Slovenia e in Austria. Persino le ambulanze dell’Ass si riforniscono oltreconfine, sottraendosi al pagamento delle accise e contribuendo ad una conseguente emorragia di entrate nelle casse dello Stato».

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