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La storia a fumetti dei santi patroni

Il volume scritto da una giovane mamma trasforma il martirio di Sergio e Giusto in una fiaba illustrata

2 minuti di lettura

Avrebbe voluto raccontare ai suoi bambini la storia dei due santi patroni di Trieste, San Giusto e San Sergio. Ma dopo una ricerca infruttuosa tra gli scaffali delle librerie e dopo aver realizzato che una pubblicazione su questo tema non si trovava, ha preso una decisione: quella storia l'avrebbe scritta di suo pugno, sotto forma di fiaba, per far conoscere ai propri figli le radici spirituali della città giuliana. È nato così, dall'esigenza di una giovane mamma triestina, l'agile libretto illustrato “La storia dei santi patroni di Trieste” (Bohem press Italia, 2015), presentato ieri al Centro Pastorale Paolo VI dall'autrice, Fabia Perper, accompagnata dall'editrice Joanna Dillner e introdotta da don Ettore Malnati.

«Per raccontare la vita dei due santi patroni della città - racconta l'autrice - mi sono documentata girovagando a San Giusto, visitando il museo e la cattedrale, ma anche miscelando nella storia ricordi passati e presenti. Studiare le raffigurazioni dei due santi mi ha aiutato molto a distinguerne i caratteri, perché mentre San Giusto viene sempre rappresentato come un giovane dal viso dolce e sognante, San Sergio ha sempre indosso un'armatura e uno sguardo fiero: il primo apparteneva al mondo della cultura e probabilmente del foro, il secondo al mondo militare. Ma entrambi portavano nel cuore una singolarità: avevano conosciuto un progetto di vita, il cristianesimo, ed erano disposti a morire pur di non rinnegare la propria fede».

Entrambi perirono sotto le persecuzioni di Diocleziano. San Giusto fu condannato all'annegamento e si narra che il suo corpo fu ritrovato, dopo un sogno premonitore, da un cristiano, restituito dalle acque del golfo di Trieste senza laccioli alle mani e ai piedi. San Sergio invece morì in Siria, ma come aveva promesso ai suoi amici cristiani triestini prima di partire, nel giorno della sua morte un'alabarda cadde dal cielo nella piazza principale della città: l’alabarda, conservata tra le reliquie del tesoro della Cattedrale di San Giusto, non arrugginisce mai, perché, dice Perper, come la fede non teme l'usura del tempo.

Ma raccontare la storia di due martiri ai più piccoli non è semplice: «Volevo che la mia storia, pur narrando il sacrificio della vita di entrambi, avesse un lieto fine - spiega Perper -. L'ho trovato, perché se è vero che San Sergio e San Giusto hanno sacrificato le proprie vite in nome della propria fede, per questo gesto continuano ad essere ricordati». D'altra parte, dice l'editrice Joanna Dillner, i santi per i bambini sono come i supereroi: figure miracolose, che con le loro opere sono riuscite a cambiare il mondo. «Per i bambini è facile immedesimarsi nelle vite degli altri - racconta Dillner - e con questo libriccino, illustrato in maniera esemplare da Giovanni Manna, vogliamo regalare ai più piccoli delle figure buone a cui ispirarsi». «Quando Fabia e Joanna si sono rivolte a me per presentarmi quest'opera - commenta Malnati - il loro più grosso timore era quello di creare integralismi. Le ho rassicurate, perché con questo libriccino si racconta quella che è la nostra identità spirituale, senza integralismi, ma con fedeltà e rispetto».

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