Dal patto della jota all’alleanza anti Real
Furlani›, Bandelli e Antonione insieme al pub per tifare Juve tra giri di birre e storie da amarcord

Iztok, Franco e Roberto divisi a Berlino? Macchè, uniti, unitissimi da una passione comune. Non sono di certo passati inosservati, l’altra sera, Iztok Furlani›, presidente del consiglio comunale, Roberto Antonione, già parlamentare e ora in consiglio pure lui, così come Franco Bandelli di Un’altra Trieste, l’ultimo dell’inedito terzetto.
Nella bolgia del tifo del “Golden Horse” di Montebello si sono seduti l’uno di fianco all’altro, tre persone qualsiasi tra le circa 200 presenti.
Un nuovo patto della jota, anzi, stavolta, dell’hamburger? Macchè, la doverosa presenza a un evento, la diretta tv di Real - Juve, che è meglio vivere in compagnia. «Ci eravamo messi d’accordo, non eravamo là per caso. Doveva esserci anche Bertoli (capogruppo di Forza Italia ndr) ma ha avuto un problema familiare. Ci eravamo già trovati là per una partita, è stato emozionante. La jota? No, non ce l’hanno neanche nel menu... E comunque, calcio a parte - ridacchia - certe alleanze sono proprio impossibili...».
Franco Bandelli non sembra meno soddisfatto. «C’è un unica fede che ci unisce, quella bianconera. La Juve l’ho vista per la prima volta a Belgrado nel 1973, nella finale con l’Ajax nello stadio della Crvena Zvezda. Ero un ragazzino ma ricordo ancora una macchina enorme, da cui scesero due persone: Tito e Jovanka! L’ho raccontato a Furlanic ed era contento. La finale di Berlino contro il Barcellona? Ci sto pensando, sennò torneremo là...».
«Bandelli mi ha raccontato dell’episodio di Belgrado - commenta Antonione - e ho fatto un salto: c’ero anch’io, grazie a un treno speciale dell’Utat... La Juve, del resto - continua l’ex forzista - è un affare di famiglia. D’altra parte sono nato a Novara... Mia zia Carolina era insegnante nientemeno che di Boniperti... La serata? Ci siamo molto divertiti, è la dimostrazione che lo spirito giusto con cui si seguono certi avvenimenti consente di superare qualsiasi divisione di altra natura. È stato un piacere condividere questa bellissima serata, così come il calcio è un piacere della vita. Berlino, magari, ma ho verificato e ho un impegno, peccato...».
Iztok, Franco e Roberto riuniti a Montebello, allora?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori