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«Svolta sulla terza corsia, cantieri svincolati dall’Ue»

Serracchiani blinda la tratta cruciale che va da Palmanova a Portogruaro: «Siamo in grado di realizzarla anche in assenza della proroga della concessione»

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Debora Serracchiani 

La Palmanova-Portogruaro, la priorità del piano finanziario di Autovie Venete rivisto per la terza volta e consegnato pochi giorni fa al ministero dei Trasporti, «si farà indipendentemente dall’esito della trattativa con l’Europa sul prolungamento della concessione in A4». Debora Serracchiani, nella veste di commissario per la terza corsia della Trieste-Venezia, asseconda il vento favorevole per l’infrastruttura chiave del territorio regionale. Lo fa in una fase in cui, ridotto l’ammontare del piano e recuperate risorse su più fronti, la partita con le banche per la concessione del prestito necessario a completare i lavori sembra farsi sulla carta più agevole.

Debora Serracchiani 

Finito il primo lotto si riparte subito. Sono confermati espropri e cantieri a Gonars sin da giugno?
Sottoscritto il contratto con la Cmb in via definitiva, spacchettati i lotti, l’avvio dei lavori sulla Gonars-Palmanova è prossimo. Se non sarà giugno, al massimo sarà luglio.

Risolto il nodo interdittiva che ha frenato per mesi la De Eccher, si lavorerà entro l’anno anche sulla Alvisopoli-Gonars?
Assolutamente sì. Siamo molto avanti anche su quel lotto. Stiamo solo definendo alcune questioni procedurali e giuridiche legate alla definizione del contratto principale con la Tiliaventum, l’Ati che unisce De Eccher e Pizzarotti.

Che cosa manca concretamente?
Un parere dell’Avvocatura dello Stato. Nulla di legato all’interdittiva, quel problema è superato. Stiamo solo cercando, un po’ su tutto, di risolvere preventivamente ogni eventuale intoppo.

La novità del piano finanziario così come è stato consegnato a Roma riguarda i tempi più brevi del previsto per la Palmanova-Portogruaro, già pronta, a quanto pare, nel 2019. Che cos’è cambiato?
È stato un lavoro corale, partito con Pietro Del Fabbro amministratore delegato di Autovie, proseguito poi con Maurizio Castagna. Ognuno si è preso il suo compito e l’ha portato avanti. E questo ci ha consentito di definire i sospesi del terzo e del quarto lotto e di avviare la progettazione interna, e quindi con evidenti risparmi, del secondo lotto San Donà-Alvisopoli, che era stato completamente messo da parte.

Quali sono stati i momenti chiave di questo lavoro?
La revisione del piano finanziario, che ci ha permesso di ridurre i costi complessivi dell’opera, ma anche di riordinare le idee rispetto all’intero progetto. E, in secondo luogo, la rapidità con cui ci siamo mossi sulla parte tecnica.

Che cosa la preoccupa oggi?
L’opera resta complessa, so che ad ogni angolo possono esserci imprevisti e che la caccia alle risorse rimane faticosa, ma sono molto confortata rispetto all’inizio del percorso.

La terza corsia sarà finalmente bancabile?
Visto come l’opera sta andando avanti, quanto già siamo riusciti a ottenere nella ricerca dei fondi e pure la credibilità con cui è stato accolto il piano al vaglio del ministero per gli ultimi dettagli, a prescindere dalla proroga della concessione, siamo oggi in grado di dire che il progetto è diventato oggettivamente interessante per il mondo bancario.

Ci saranno altre risorse statali? Riuscirete davvero a raddoppiare il prestito-ponte da 150 milioni di Cassa depositi e prestiti?
Ci proveremo. Ma non c’è solo l’attenzione di Cdp, pure nuovamente della Bei. Da questo punto di vista abbiamo di fatto resuscitato la terza corsia.

Se la sente dunque di affermare che la Palmanova-Portogruaro verrà realizzata anche in assenza di proroga della concessione?
Sì. In questa fase stiamo lavorando senza preoccuparci di quella scadenza. Siamo pronti ad ogni evenienza. Sia che la concessione venga prolungata in tempi ridotti, sia che la proroga abbia un termine più lontano, sia che non ci fossero invece le condizioni per l’allungamento.

Tempi ridotti vuol dire?
Fino al 2025. Tempi lunghi, invece, fino al 2038.

Il 12 maggio il governo rivede l’Europa a Bruxelles proprio sul tema della proroga senza gara. Sarà l’incontro decisivo?
Credo che la trattativa richiederà ancora un po’ di tempo.

Il ministro Delrio le ha dato speranze sul risultato finale?
È stato innanzitutto soddisfatto dello stato della situazione e degli impegni che siamo ora in grado di assumerci. Parliamo tra l’altro di un asse autostradale in perdurante crescita di traffici. Non è così ovunque.

Non dovesse arrivare la proroga, finita la Palmanova-Portogruaro, che si fa delle tratte mancanti a Est e a Ovest?
Si vedrà. Consapevoli che, in questi anni, e non dimentico quanto fatto dalla precedente amministrazione, l’opera ha guadagnato serietà sul campo. E rientra dunque nella casistica per la quale può essere concessa la proroga.

Ci sono problemi normativi per l’eventuale prolungamento del contratto all’amministratore delegato Castagna, in odor di pensione. Le piacerebbe continuare con lui in sella?
Sono molto soddisfatta del lavoro fatto anche dal presidente Terpin. Li ringrazio entrambi. Non c’è dubbio che con Castagna vorrei continuare a lavorare.

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