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Lo scomodo dono della Regione: Villa Haggiconsta in degrado FOTO

La giunta Serracchiani delibera la cessione gratuita al Comune dell’immobile di viale Romolo Gessi. Unico vincolo provvedere al restauro entro due anni. Ma il patto di stabilità rende ardua la missione

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Villa Haggiconsta (Lasorte) 

La Villa Haggiconsta di viale Romolo Gessi passa dalla Regione al Comune di Trieste. A titolo gratuito. Valore 5 milioni 332 mila 990 euro. La delibera della Regione Friuli Venezia è del 24 aprile scorso e arriva con buoni cinque anni di ritardo. «È una cosa vecchia e piuttosto complicata che si è conclusa» commenta, senza troppo entusiasmo, il sindaco Roberto Cosolini.

La notizia, in effetti, sembra quasi riciclata. «Villa Haggiconsta di viale Romolo Gessi, oggi deserta e fatiscente, ma per lunghi anni a partire già dal 1972 sede di un centro diurno per disabili, è passata di proprietà: dalla Regione al Comune. “Nel corso dell’ultima riunione della giunta regionale - annuncia l’assessore regionale alle Finanze Sandra Savino - è stata deliberata la cessione a titolo gratuito”» riportava Il Piccolo del 17 febbraio 2010. E l’assessore comunale Carlo Grilli (giunta Dipiazza) era sicuro allora che nel giro di cinque anni sarebbe nato un nuovo centro per disabili. E, invece, siamo ancora al punto di partenza.

Il passaggio di proprietà avviene ora e il problema resta quello del reperimento dei fondi per la ristrutturazione. Il vincolo della cessione gratuita è quello di utilizzare l’immobile «per finalità di pubblico interesse in conformità con lo strumento urbanistico vigente e quindi per finalità socio-assistenziali». La delibera regionale è chiara: «È stabilito in anni due a decorrere dalla data dell’acquisizione formale da parte del Comune di Trieste del compendio “Villa Haggiconsta” il termine ultimo per il reperimento dei fondi necessari per gli interventi di manutenzione straordinaria del compendio». Nel caso questo non avvenga, il Comune dovrà avvisare la Regione che solo allora valuterà la possibilità di alienare l’immobile destinando comunque il ricavato ad attrezzature e attività assistenziali. «Si tratta di lavori molto consistenti. E visto il patto di stabilità non saranno fatti sicuramente in tempi brevi» mette le mani avanti Cosolini.

Inutile illudersi, insomma. Nel 2010 il restauro necessario fu stimato in 4 milioni di euro, quasi l’intero valore immobiliare della villa che è di 5,3 milioni anche se nel 2008 era stata accatastata a neanche un milione di euro. Attualmente Villa Haggiconsta versa in uno stato di abbandono. Solo la dépendance risulta occupata da due associazioni: la sportiva Sant’Andrea-San Vito e l’ onlus Amis (Amici delle iniziative Scout). Spetta al Comune, si legge nella delibera, decidere «in ordine all’eventuale prosecuzione del rapporto con le due associazioni per l’utilizzo di tali spazi».

La villa venne costruita nel 1889 su progetto dell’architetto Ruggero Berlam (che con il figlio Arduino ha realizzato anche la Scala dei Giganti, la Sinagoga e il Palazzo della Ras). A commissionarla fu Giorgio Haggiconsta, un ricco possidente di origine greco-russa marito di Elena di Demetrio, proprietaria del fondo. Il complesso della villa comprendeva in origine, oltre all’edificio padronale, la scuderia, una rimessa, la lavanderia, le serre e un giardino all’inglese, il tutto progettato da Berlam.

Alla morte dei proprietari l’edificio fu acquistato da un cittadino italiano che lo cedette al Comune di Trieste. Negli anni Trenta fu donata all’Opera nazionale Balilla, affinché la destinasse a “Casa della Giovane Italiana”. Tra il 1962 e il 1968 la villa venne utilizzata dall’Opera di assistenza ai profughi giuliani e dalmati, mentre nel 1972 la proprietà della struttura passò alla Regione che, dopo i restauri seguiti dall’ingegner Pietro Cvitanich, la destinò ad accogliere un centro di educazione motoria (Cem) offrendola al Comune di Trieste in comodato gratuito per uso sociale. Il centro diurno Cem venne chiuso nel maggio 2008 dal Comune di Trieste in accordo con la Regione per provvedere a una manutenzione dell’immobile che non avvenne mai. Villa Haggiconsta ospitava venticinque ragazzi disabili gravi che furono poi trasferiti in parte all’Anfass e in parte al centro di via Campanelle.

Negli ultimi anni la Villa è stata utilizzata spesso dalla Fvg Film Commission come set per film e soprattutto le fiction. Dalle “Ragazze in web” di Marco Pontecorvo a “Un caso di coscienza” con Sebastiano Somma. La comunale (dal 24 aprile) Villa Haggiconsta sopravvive per ora al cinema e in televisione.

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