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Bruxelles grazia le concessioni portuali

Sbloccata l’impasse sulla procedura d’infrazione per Siot, TmT e Teseco. Serracchiani e D’Agostino: «E ora al lavoro»

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Il porto di Trieste 

Tutte e tre promosse. Le concessioni rilasciate dall’Autorità portuale, sulle quali la Commissione Ue aveva acceso una procedura di “pre-infrazione” denominata Eu-Pilot e classificata 7019/14/Mark, andranno avanti secondo programmi e scadenze previsti. Dalla Regione Fvg e dall’Ap l’annuncio ufficiale nell’inoltrato pomeriggio di ieri.

Prima di tutto il riepilogo dei fatti. Nello scorso dicembre gli uffici della “Dg Mercato interno” della Commissione europea avevano espresso perplessità sull’ampiezza temporale di tre concessioni che l’Ap, Monassi consule, aveva deliberato a favore della Siot, di TmT, di Teseco. Che sono rispettivamente: la gerente del terminal petrolifero Tal, la gerente del terminal container Molo VII, la proponente di un progetto relativo a un terminal ro-ro e multipurpose nel canale navigabile di Zaule. Quindi, parliamo dei due maggiori utenti dello scalo portuale e di un importante gruppo che, normalmente vocato alle bonifiche, aveva ritenuto di diversificare l’attività.

La concessione alla Siot sarebbe stata allungata di mezzo secolo, mentre quella precedente era in scadenza nel novembre di quest’anno. Quella alla TmT di sessanta anni, a fronte dell’impegno a prolungare di 200 metri il Molo VII e ad allargare di 20 metri la banchina Nord. Infine quella di Teseco avrebbe implicato una durata sessantennale, finalizzata alla bonifica, all’infrastrutturazione, al banchinamento di 63.203 metri quadrati nel canale di Zaule, rientranti nell’area dell’ex raffineria Aquila. Da tener presente: si tratta di investimenti a carico degli operatori privati proponenti.

Ma l’ampio termine concessorio, affidato senza gara, aveva attirato l’attenzione degli eurocrati di Bruxelles: Eu-Pilot è uno strumento con il quale la Commissione, prima di attivare la procedura d’infrazione vera e propria, si riserva di saggiare e vagliare gli argomenti difensivi che vengono presentati dai Paesi membri. Alle obiezioni di parte comunitaria l’Autorità aveva preparato delle controdeduzioni, consegnate alla Presidenza del Consiglio e alla Presidenza della Regione.

È di tutta evidenza che un eventuale protrarsi dell’esame Ue, mediante procedura d’infrazione, avrebbe determinato il congelamento di rilevanti investimenti nel porto di Trieste. «TmT ha già speso 2,5 milioni per i lavori preliminari - aveva ricordato l’allora presidente Monassi - mentre il direttore della Siot avrebbe dovuto andare in banca a contrattare un mutuo per i 30 milioni di investimenti che la società intendeva fare». Ecco che allora il via libera di Bruxelles, pubblicato sul sito ufficiale, dissolve un’inquietante ombra sulle prospettive del porto triestino.

Lo afferma il governatore della Regione Fvg, Debora Serracchiani, che aveva seguito lo specifico dossier. «Si scioglie un nodo delicato - riporta una nota - che avrebbe potuto avere conseguenze deprecabili per lo scalo e per tutto il sistema economico ad esso collegato». La Regione - sottolinea il governatore - ha «mantenuto aperto il dialogo con la Presidenza del Consiglio».

Sulla stessa, prevedibile lunghezza d’onda il commissario straordinario dell’Ap, Zeno D’Agostino, che ha appreso la lieta novella a Mosca, in trasferta per una manifestazione fieristica. «Riprendiamo velocemente a lavorare - verga dalla capitale russa - in modo da portare a compimento le procedure che erano state interrotte». «Grazie a questa notizia - chiude - ci possiamo concentrare finalmente sulle questioni più operative».

Interviene infine l’europarlamentare “dem” Isabella Del Monte. «La Commissione ha ritenuto sufficienti i chiarimenti forniti dal soggetto interessato alla sottoscrizione degli atti in esame, cioè l’Autorità portuale. È stato così evitato un esito negativo della procedura per il porto».

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