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In centinaia a Moraro per l’ultimo saluto a Max

Moltissimi gli amici che si sono stretti attorno alla famiglia di Turus, il rocker vittima di un incidente stradale. Chiesa gremita e corteo di biker

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MORARO. Centinaia di persone per l'ultimo saluto a Massimiliano Turus. Si è tenuto ieri pomeriggio nella Chiesa di Sant'Andrea a Moraro il funerale del rocker morto sabato notte in seguito a una uscita di strada in motocicletta. Tantissime le persone giunte da tutto l'Isontino per questa triste occasione. Il feretro è giunto in chiesa preceduto da un corteo di una quarantina di moto di ogni tipo, amici che come Max condividevano questa passione. La bara ha fatto il suo ingresso in una chiesa già piena. A portare il feretro i suoi amici di sempre che hanno voluto accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio mentre tutti i presenti l'hanno salutato con un lungo applauso che lasciava trasparire la tristezza, la commozione, ma anche il grande affetto di tutti.

La messa è stata celebrata da don Claudio Cidin e da don Fausto Furlanut. Alla fine della celebrazione religiosa il feretro è stato accolto fuori dalla chiesa dal rombo delle moto dei biker accorsi, un triste frastuono che ha rimbombato in tutto il paese e ha accompagnato Max Turus nel corteo lungo le vie di Moraro fino al cimitero. Il corteo, al camposanto, è stato accolto da una coltre di fumo bianco, fumo prodotto da un burn out, dalla gomma di una motocicletta che li aveva preceduti disegnando uno zero sulla strada. Una folla di persone ha voluto rendere omaggio a Massimiliano fino all'ultimo metro del suo percorso terreno.

Tutti gli amici si sono poi spostati in un agriturismo in centro a Moraro dove si è voluto ricordarlo a suon di musica. sono stati raccolti tutti i cd dei gruppi in cui Max Turus aveva suonato negli anni, facendo girare a tutto volume le note delle canzoni con la sua voce. Sono state esposte le magliette commemorative del gruppo, sue foto e i suoi amici e compaesani hanno realizzato uno striscione con su scritto “Ciao Max, Buon Viaggio!” dove tutti i partecipanti al convivio ad memoriam potevano apporre la propria firma.

Max Turus era molto conosciuto non solo a Moraro, ma in tutto il Triveneto per la sua passione per la musica hard rock e heavy metal di cui aveva fatto uno stile di vita. Già da giovane aveva riversato sui palchi di tutto il Triveneto e della vicina Slovenia la sua carica umana e artistica. Dopo diverse esperienze come cantante in alcune cover band, assieme ad altri compagni aveva fondato i Dagh, gruppo hard rock che per gli appassionati della provincia era diventato un punto di riferimento, riuscendosi da subito a togliere anche delle importanti soddisfazioni calcando i palchi di artisti del calibro di Elisa e dei Nomadi. Oltre a questo è stato fin dalle prime edizioni,e per oltre un decennio, uno dei promotori e organizzatori del festival Morarock che ha visto suonare sul palco del campo sportivo della piccola cittadina isontina alcuni gruppi di rilievo della scena musicale heavy.

Piercarlo Donda

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