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Una cinquantina di migranti arrivati a Trieste: alcuni in hotel, altri a Prosecco

Ulteriori 47 sono stati portati da Reggio Calabria a Pordenone, poi saranno sistemati in un albergo a Piancavallo. L'assessore regionale Torrenti: "Consapevoli dell'emergenza, ma siamo preoccupati"

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Un barcone di migranti (ansa)

Ancora emergenza profughi anche nella nostra regione. Sono un centinaio i migranti arrivati nel Friuli Venezia Giulia in queste ore. Una cinquantina sono a Trieste, dislocati fra alcuni hotel e in un edificio di Prosecco. Presenze "transitorie", precisa il prefetto Francesca Adelaide Garufi. In 47, provenienti da Reggio Calabria, sono stati portati a Pordenone, dove peraltro hanno cercato la fuga dalla locale questura venendo però riacciuffati. Proseguiranno in pullman alla volta di Piancavallo dove saranno alloggiati in un hotel che ha da poco chiuso dopo la stagione sciistica.

La prima reazione "politica" arriva dalla Regione. «Siamo consapevoli che il territorio del Friuli Venezia Giulia sta già oggi accogliendo un numero di certo significativo di richiedenti asilo, ma riteniamo, accettiamo e comprendiamo, pur con molta preoccupazione, che in questo momento d'emergenza anche la nostra regione sia chiamata ad ospitare un certo numero di nuovi profughi, che giungono da terre martoriate dai conflitti»: sono parole dell'assessore regionale alla Cultura e alla Solidarietà Gianni Torrenti.

L'assessore regionale Gianni Torrenti 

Il Fvg «deve fare la propria parte - aggiunge Torrenti - tenendo anche conto che comunque da oltre sei mesi non giungevano da noi nuovi profughi e che nelle scorse settimane erano partiti verso altre destinazioni circa duecento persone». Torrenti tuttavia sottolinea che «sarebbe stato più opportuno assorbire sul territorio questi nuovi arrivi dopo l'incontro con le quattro prefetture in agenda per il 21 aprile, alla presenza del prefetto Mario Morcone, responsabile del Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del ministero dell'Interno. Ribadiremo nuovamente in quella sede che il Fvg si trova a dover gestire anche i flussi di profughi che ci giungono via terra, un problema di cui comunque lo Stato è edotto, facendo rientrare questi 'numerì nel conteggio delle quote spettanti al Friuli Venezia Giulia».

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