Milan Bandic, il sindaco di Zagabria indagato per corruzione dall'anno scorso, resterà nel carcere preventivo almeno ancora un mese per aver tentato di sviare le indagini facendo pressione su di un testimone e producendo prove false. Lo ha deciso un tribunale di Zagabria respingendo il riscorso del potente e controverso politico croato, sindaco della capitale dal 2000. Bandic resta anche senza i due milioni di euro che a novembre aveva depositato a titolo di cauzione, la più alta mai fissata nella storia della Croazia, somma che ora viene devoluta alle casse dello Stato. Si tratta di soldi, stando alla stampa, che il suo avvocato gli avrebbe prestato, prendendo un credito in banca. Il sindaco è sospettato di aver danneggiato la capitale per quasi tre milioni di euro assegnando in modo illecito la concessione per la rimozione di rifiuti a una società privata, senza rispettare tutte le procedure richieste, e favorendo un imprenditore a lui vicino. È sotto inchiesta anche per altri due casi minori. Il ritorno di Bandic in carcere potrebbe indurlo a dimettersi e a forzare le elezioni nella capitale.
Ricorso respinto, il sindaco di Zagabria resta in carcere

La decisione del tribunale nei confonti di Milan Bandic, devoluti allo Stato i due milioni di euro depositati come cauzione