Il video con il finto mitra: denunciato il tunisino
Appare su facebook dove mostra un kalashnikov (risultato poi fasullo) appoggiato sul sellino di una moto. Indagini per verificare se ci sono legami con l’integralismo

FARRA. Molto probabilmente si è servito di un comune telefono cellulare per girare il video. L’ha rivolto verso se stesso, quindi ha inquadrato la sua motocicletta dove, sul sellino, faceva mostra di sè quella che sembrava essere una mitraglietta.
La location? Gorizia, il piazzale della Casa rossa. Nel video che è stato postato sia sul suo profilo Facebook sia su Youtube si vedono anche la caserma Massarelli e alcune auto della Polizia.
Emergono nuovi particolari il giorno successivo l’allarme terrorismo (subito rientrato) risuonato a Farra d’Isonzo. Protagonista il tunisino Bessem Ajmi, 35 anni, che è stato denunciato a piede libero per procurato allarme. Ma la polizia tiene comunque i riflettori accesi su di lui: nei prossimi giorni, in sinergia con gli organi centrali del Dipartimento della pubblica sicurezza, saranno sviluppate approfondite indagini allo scopo di verificare «ulteriori aspetti o eventuali legami dello straniero con il mondo dell’integralismo islamico», si legge in un comunicato stampa. Dove si evidenzia anche che «l’operazione iniziata e conclusasi nel giro di poche ore è testimonianza dell’attenzione che la Polizia di Stato pone su tutto il territorio nazionale al fenomeno del terrorismo islamico nonchè della sua capacità di rapido ed efficace intervento».
Resta ancora da capire quali messaggi avesse veicolato il tunisino nel video “incriminato”. Nel corso dell’attività di prevenzione e vigilanza su tutto il fenomeno riguardante l’estremismo islamico, l’attenzione si era concentrata su un video nei quali un uomo, con caratteristiche medio orientali e parlante in arabo, appariva mentre maneggiava un kalashnikov in località inequivocabilmente italiane. Le immediate indagini svolte avevano consentito di “georeferenziare” le immagini in Gorizia. Era stata pertanto interessata la questura del capoluogo isontino che aveva subito riconosciuto l’uomo nel tunisino, «ben conosciuto, in quanto già ospite del Cie di Gradisca d’Isonzo e pregiudicato per reati comuni di modesta entità. Il medesimo risulta coniugato con una cittadina italiana, residente in questa provincia», si legge ancora nel comunicato.
Successivamente, era stata individuata l’abitazione nella quale si trovava lo straniero. Personale della questura di Gorizia unitamente ai colleghi della sezione antiterrorismo della Digos di Trieste, coordinati dalla procura distrettuale di Trieste e dalla procura della repubblica di Gorizia, avevano messo sotto sorveglianza la casa. E nel primo pomeriggio di domenica, il soggetto, unitamente alla moglie, era stato notato mentre usciva dall’abitazione di Farra. Questi, senza opporre resistenza, era stato immobilizzato dagli agenti che avevano proceduto alla contestuale perquisizione domiciliare. E così era stato rinvenuto il presunto kalashnikov, protagonista del video che però risultava essere un semplice fac simile. Pertanto, si era proceduto al sequestro della replica di arma e di documenti vari pertinenti al reato.
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