Terpin saluta Autovie e lancia il suo successore
L’appello dell’avvocato-manager triestino che a ottobre esce di scena: «All’amministratore delegato Castagna vada anche l’incarico di presidente»

TRIESTE. Sicuro di lasciare l’incarico di presidente di Autovie Venete alla scadenza del mandato indipendentemente dallo stop nazionale ai manager in pensione: «Me lo dicono la carta d’identità e il desiderio di cambiare le priorità». Ma anche pronto a sostenere una sua convinzione: l’opportunità dell’accorpamento delle cariche di presidente e amministratore delegato nelle mani di Maurizio Castagna. Emilio Terpin non sa se la riforma della pubblica amministrazione, lì dove è inserito il divieto a chi è già in pensione di ricevere incarichi nelle partecipate pubbliche, lascia un varco ai liberi professionisti come lui. Ma non se ne preoccupa. Anzi, assicura, «non sono nemmeno andato a verificarlo».
La decisione è presa già da tempo: a ottobre, quando dopo l’approvazione del bilancio l’assemblea di Autovie rinnoverà il consiglio di amministrazione, l’avvocato triestino si farà da parte. «Ho fatto le mie valutazioni – spiega Terpin –, anche sulla base dell’età e delle esperienze e ritengo che sia corretto chiudere un lavoro che mi auguro possa concretizzare risultati positivi anche nei prossimi mesi. Del resto ho iniziato nel 1990 con lo Iacp che allora contava 22mila appartamenti e 150 dipendenti, ho proseguito con la presidenza del Frie, sono stato commissario straordinario al Burlo, presidente della Finest. Non è il caso di esagerare – dice sorridendo –. E dunque non mi ricandiderò per la presidenza di Autovie Venete, e ciò indipendentemente dall’applicabilità o meno della legge».
Il riferimento è alla normativa nazionale che dallo scorso agosto vieta agli amministratori pubblici di assegnare incarichi di studio e di consulenza, dirigenziali, direttivi e ruoli in organi di governo di amministrazioni pubbliche a lavoratori pubblici e privati che siano già in pensione. Il divieto si estende anche per incarichi in enti e società controllati dalla pubblica amministrazione. La nomina di un pensionato è eventualmente possibile solo per un anno, ma a titolo gratuito.
Oltre a Terpin ricadono all’interno dei nuovi paletti anche altri manager del Friuli Venezia Giulia. Tra questi il presidente dell’aeroporto di Ronchi Sergio Dressi, la cui uscita al termine del mandato non è però in discussione visti i rapporti tesi con l’amministrazione Serracchiani. Ma anche una fresca nomina della governatrice come Roberto Paviotti, numero uno di Fvg Strade. Pensionati al lavoro in partecipate regionali sono anche il direttore della stessa società delle strade Augusto Burtulo e pure Castagna, amministratore delegato di Autovie.
Proprio riguardo a Castagna, Terpin si rammarica di un possibile addio: «Se quella legge, che mi lascia comunque perplesso, dovesse toccare anche lui, credo che si rendano opportuni aggiustamenti intelligenti prima che sia troppo tardi». Perché Castagna, insiste il presidente della concessionaria, «è autenticamente un valore aggiunto per Autovie e quindi per la Regione». Tanto più importanti capacità ed esperienza del professionista chiamato da Serracchiani a fine 2013 perché i prossimi tre anni saranno vitali per il futuro della società.
Lo scenario, ricorda Terpin, è quello che prevede il via libera dell’Europa alla proroga della concessione, «e abbiamo tutti i requisiti per ottenerlo», o in alternativa le aggregazioni con altri poli autostradali del Nord. In caso contrario, ed è evidentemente la soluzione più preoccupante, si andrebbe a gara. «È la fase più delicata della vita di Autovie dalla sua costituzione – sottolinea ancora il presidente –, ci sono passaggi fondamentali che sarebbe determinante potesse gestire un amministratore come Castagna che conosce perfettamente le questioni aperte».
Quanto agli ultimi mesi da presidente, Terpin dice di continuare a «coltivare il sogno di arrivare alla firma del finanziamento con le banche». Realistico? «Tra l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione mi limito a dire che, se dovessimo ottenere la proroga, non c’è dubbio che il finanziamento ci sarà. E pure a costi molto più bassi di quelli che avremmo dovuto sopportare anni fa». Infine, un suggerimento alla politica che deciderà i nuovi vertici di Autovie: «È già molto positivo che i numeri del cda si siano ridotti, ma scenderei ancora un po’, da 7 a 5 componenti. Dopo di che credo che sarebbe anche una buona idea riunire le figure del presidente e dell’ad». Castagna, anche in questo caso, si merita l’endorsement. «Visto il curriculum in grandi gruppi, sarebbe la persona giusta – conclude Terpin –. La sinergia e la collaborazione con lui mi hanno sorpreso enormemente anche dal punto di vista umano».
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