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Tutti in corteo, ognuno per conto proprio

Tensioni tra indipendentisti. Giurastante: minacciati perché con i nostri vessilli. Potenza: Mtl non esiste più

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Tutti insieme separatamente. Uniti ma divisi. I movimenti indipendentisti hanno partecipato ieri pomeriggio alla manifestazione indetta da Territorio Libero 3 per sensibilizzare la cittadinanza sulla «questione del Porto Vecchio e sull'emendamento Russo che ha dato il via all'iter per la sdemanializzazione». Lungo le vie del centro oltre un migliaio i partecipanti secondo gli organizzatori, circa 700 per la Questura. Numeri comunque lontanissimi da quelli, rilevanti, registrati nelle prime manifestazioni di piazza. Ma è poi riemersa evidente la frattura tra le diverse anime dei manifestanti: in testa al corteo i rappresentanti del Territorio Libero 3, gli altri movimenti hanno sfilato nelle retrovie. Separati da un cordone di sicurezza.

La partenza Ritrovo fissato alle 14 in piazza Venezia, mezz’ora dopo la partenza del corteo, guardato a vista da un corposo schieramento di uomini e mezzi delle forze dell'ordine. Il primo striscione in ordine di apparizione è quello dedicato al Porto di Trieste, poi via via tutti gli altri, tra bandiere con l'alabarda, rulli di tamburi ed i consueti slogan. Sfilano anche intere famiglie. Molti i curiosi sulle Rive. Qualche inevitabile rallentamento al traffico veicolare, regolato però senza eccessivi problemi dalla Polizia Locale.

La frattura Alla fine ci sono tutti i movimenti indipendentisti, ma il clima che si respira è pesante. «Siamo stati minacciati dagli organizzatori solo perché abbiamo portato in corteo i nostri vessilli» - sbotta Roberto Giurastante di Mtl -. «Siamo qui per una battaglia comune, ma qualcuno continua ad avere una miopia politica». Secca la risposta di Vito Potenza, del Territorio Libero 3: «Trieste Libera non esiste più: hanno distrutto un movimento che noi siamo riusciti a ricostruire» - afferma -. «Stanno esercitando un diritto in modo abusivo e oggi hanno messo in atto un gesto provocatorio». Prova a ricucire uno strappo che pare ormai insanabile Giorgio Marchesich, del Fronte per l'Indipendenza del Tlt: «Dobbiamo mettere da parte personalismi e divisioni. Il mio ruolo è fare da garante di tutti i movimenti: siamo riusciti a portare Trieste in piazza, ma dobbiamo restare uniti».

Il comizio In corteo anche i consiglieri comunali del M5S. «Ci unisce la battaglia per il Porto: la strada della sdemanializzazione è lunga e non porterà a nulla», afferma Paolo Menis. Mentre per Stefano Patuanelli: «Preoccupa l'accelerazione di un processo che deve essere invece guidato con cautela: lo spostamento del Punto Franco è illecito e illogico». Il corteo si chiude in piazza Libertà, ma anche i comizi sono separati. «La nostra battaglia per il Porto è prima di tutto una battaglia per il lavoro», afferma Paolo Deganutti, mentre il presidente Vito Potenza ribadisce che «Trieste è stata rovinata da una classe politica incompetente ed incapace, ma tornerà ad essere grande». Il cammino degli indipendentisti prosegue. Ognuno per la propria strada.

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