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Sequestrato, picchiato e umiliato. Chiesto il giudizio per i 3 aguzzini

Lunedì compariranno davanti al gip Barresi. Per una notte hanno tenuto prigioniero un giovane di 30 anni in un alloggio di Valmaura. Gli hanno anche spruzzato dello spray sulla pelle

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Il quartiere di Giarizzole, dove è stato sequestrato l'uomo 

L'hanno offeso, minacciato, picchiato, umiliato a parole e non solo, visto che gli hanno spruzzato su pelle e vestiti il contenuto di una bomboletta spray. Tutto questo mentre si facevano qualche “canna” a base d’hashish. La vittima di questa incredibile vicenda stile Arancia meccanica non è stata legata, ma i suoi aguzzini gli hanno comunque impedito di uscire, sottraendogli cellulare e chiavi dell’auto, e tenendolo a vista persino se doveva fare pipì, costringendolo così per tutta una notte a vivere in uno stato di terrore. In tre contro uno. Hanno messo in atto trattamenti fin troppo persuasivi. Tutto questo solo per dimostrare al più debole, alla vittima, chi comandava. Lo hanno picchiato senza motivo se non per dimostrare un potere. Chi erano i capi della banda di San Luigi.

Si chiamano Daryl Marussi, 21 anni, Renato Starz Zimarelli, 18 anni e Daniel Marjanovic, 22 anni. Sono accusati di sequestro di persona, rapina e lesioni. Lunedì compariranno davanti al giudice Laura Barresi alla quale il pm Lucia Baldovin ha chiesto il rinvio a giudizio. Sono difesi rispettivamente dagli avvocati Maria Cristina Birolla, Ferdinando Ambrosiano e Andrea Cavazzini.

La data è quella del 10 settembre dello scorso anno. È l’alba. Una telefonata al 113 fa piombare su Valmaura, direzione piazzale Giarizzole, un paio di volanti. Gli agenti bloccano due ragazzi a bordo di un’auto rubata. Si tratta di Daryl Marussi e Renato Starz Zimarelli. Gli investigatori ritengono inizialmente che i due si siano impossessati della vettura dopo aver malmenato il proprietario, giovane e triestino pure lui, che se l'è data a gambe e ha chiamato appunto il 113.

Dopo pochi minuti però, in Questura viene sentito l'autore della telefonata al 113. Ha la faccia blu, gonfia di botte, e prima di accusare un malore, che lo costringe a finire a Cattinara su un'ambulanza del 118 (ne avrà per venti giorni) racconta ai poliziotti della Squadra mobile quello che è successo davvero. Il giovane - che ha 30 anni - non è stato vittima di una rapina, bensì di un sequestro a sfondo violento durato una notte intera. Con tanto di aggressori mascherati. Scatta un'indagine-lampo. In cui emerge il coinvolgimento di un terzo giovane: Daniel Marjanovic, 22 anni, triestino come gli altri, conosciuto con il soprannome di “Ciccio”. È stato nel suo appartamento di piazzale Giarizzole, appunto, che Marussi e Marjanovic - alla presenza di Star Zimarelli - si sono accaniti contro l’altro. «Mi hanno obbligato a togliere la maglietta. Poi l’hanno imbrattata con lo spray. Poi mi hanno preso a schiaffi», ha raccontato la vittima alla polizia. Gli hanno detto: «Unomo di m, tu sei il mio schiavo». E poi sputi in faccia. E ancora quando ha cercato di uscire Marussi si è arrabbiato e lo ha colpito al volto con una serie di pugni e una testata.

Il trentenne è riuscito a fuggire poco dopo le sei, approfittando evidentemente della poca lucidità di Daryl Marussi, che lo stava scortando in strada, dove alla vittima era stato ordinato di levare dalla propria automobile degli adesivi con un coltello. Nella testa dei sequestratori l'auto doveva diventare meno appariscente, uno strumento per la fuga. Fuga che è riuscita al sequestrato, che si è rifugiato in una macelleria e poi ha chiamato il 113. Marussi e Starz Zimarelli, a quel punto, sono saliti in macchina, forse per allontanarsi, forse per dare la caccia al fuggitivo. Invece sono stati loro a essere cacciati. E presi.

Ora sono a processo.

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