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Rifiuti abbandonati: giro di vite e multe da 300 a 600 euro

In campo anche le ordinanze per i ritiri legati a motivi igienico-sanitari con ispezioni dei contenuti dei sacchi

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Rifiuti abbandinati fuori da un cassonetto 

Giro di vite contro gli abbandoni dei rifiuti, la cattiva gestione dei cassonetti in dotazione e lo scorretto conferimento del materiale. Scatta l’inasprimento delle sanzioni, a partire da 300 euro fino a 600 euro, rispetto ai 50-100 euro attuali. E scendono in campo le ordinanze sindacali per ragioni igienico-sanitarie, comportando l’intervento non solo di rimozione dei rifiuti, ma anche la verifica dei contenuti nei sacchi irregolari, al fine di risalire agli autori delle violazioni. È questa sostanzialmente la modifica al regolamento comunale, la cui delibera è stata approvata in commissione Ambiente, ed è ora pronta per approdare in Consiglio. «Con le nuove misure - ha osservato l’assessore all’Ambiente, Gualtiero Pin -, sulle quali s’è registrata un’ampia convergenza in commissione, condivise anche dai rappresentanti dell’opposizione, prosegue il processo di interventi volti a migliorare e a rendere più efficace la raccolta differenziata. Intendiamo mettere a punto ulteriori strumenti di controllo per risolvere le criticità ancora esistenti. Proseguirà, inoltre, il monitoraggio relativo alla permanenza sulla pubblica via dei sacchi non pertinenti, sui quali viene apposto il bollino “rosso”, non consoni e quindi ritirabili da parte degli operatori di Isa Ambiente».

L’assessore Pin allarga il raggio di azione, avendo supervisionato e pianificato l’intera materia in ordine al servizio di raccolta differenziata. I progetti al vaglio sono molteplici. Prosegue peraltro l’opera di ricollocazione e mappatura dei cassonetti stradali, con la progressiva eliminazione laddove risultano disponibili spazi di pertinenza condominiale, al fine di evitare l’abbandono dei rifiuti. Dopo l’intervento in via 25 Aprile e via Verdi, toccherà a viale San Marco. «La riorganizzazione per i cassonetti condominiali sta dando i primi risultati - osserva Pin -. È un lavoro non facile, di costante interfacia tra gli uffici comunali e gli utenti, non scevro da situazioni di conflittualità». Nè si ferma la rivisitazione delle modalità di ritiro dei rifiuti, che lo scorso anno ha introdotto la raccolta quindicinale della plastica-lattine e della carta, dopo peraltro l’ampliamento degli orari del Centro di raccolta al Lisert. Tra le misure al vaglio, c’è l’introduzione dei distributori dei sacchi per i rifiuti differenziati a pagamento, al fine di indurre l’utenza a migliorare ulteriormente i conferimenti, ma anche l’avvio di monitoraggi nei quartieri per rendere più puntuale la comunicazione tra gli operatori di Isa e i cittadini. Slitta invece l’operazione dei vigili ambientali: «Abbiamo deciso di prendere un po’ di tempo - spiega Pin -, necessario non solo per la formazione degli operatori, ma anche volendo coinvolgere le associazioni ambientaliste. Non ultima è la disponibilità delle risorse, che il Comune potrà incassare attraverso i risparmi prodotti solo alla fine del semestre 2015».

A proposito di costi, dal piano economico-finanziario risulta che per Monfalcone la spesa relativa al 2014, in base alla previsione Tari, è di 4.729.286 euro, rispetto ai 4.782.945 del 2013 e ai 4.780.592 euro del 2012. Tra lo scorso anno e il 2013 la diminuzione è attorno ai 50mila euro, ma va considerato il risparmio ottenuto dalle raccolte quindicinali, per le quali, ha riferito l’assessore, ci si attende un abbattimento di 160mila euro. «L’obiettivo dell’amministrazione - ha osservato Pin - è quello di ridurre la pressione fiscale in materia di rifiuti. Il piano economico-finanziario indica una previsione in calo dei costi, significa che abbiamo imboccato la giusta direzione». Pin ricorda il progetto dell’impianto a freddo, proposto dall’amministrazione monfalconese e ora allo studio di Isa Ambiente, e parla di ulteriori interventi strutturali e in ordine all’efficacia della comunicazione: «Mi prefiggo un preciso monitoraggio sulle spese, affinchè il flusso dei dati sulla raccolta venga garantito costantemente. Bisogna affrontare una nuova misurabilità del servizio, operando una continua comparazione anche con gli altri Comuni. Solo a fronte di una tariffa puntuale, infatti, è possibile calcolare gli effettivi risultati della differenziata, strumento fondamentale per abbattere le tasse».

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