Aperitivo di solidarietà per ridare il lavoro alla tabaccaia derubata
Appuntamento oggi pomeriggio alle 18 in viale Terza Armata Giuseppina Grisafi: «Commossa per l’affetto dei triestini»

Un aperitivo di solidarietà: è quanto un gruppo di triestini ha deciso di organizzare a favore di Giuseppina “Giusy” Grisafi, la titolare del bar tabaccheria svuotato per la terza volta, e stavolta in modo completo, dai ladri nel giro di una quindicina d’anni. L’appuntamento è per questo pomeriggio alle 18 davanti all’esercizio pubblico di viale Terza Armata, nel rione di San Vito. L’iniziativa, dopo che molti hanno letto la notizia sull’edizione di ieri del “Piccolo”, è stata annunciata in alcune trasmissioni di Telequattro ed è rimbalzata su facebook. La catena della solidarietà, a testimonianza del fatto che Trieste ha ancora un cuore grande, si è messa immediatamente in moto coinvolgendo un numero considerevole di persone. Sarà da vedere quanti effettivamente si presenteranno oggi alle sei, ma è probabile che non saranno pochi.
«Io non potrò mettere a disposizione nulla perché praticamente nulla mi è rimasto, penso porteranno loro qualcosa da bere o da mangiare per fare poi una piccola colletta. Sono commossa perché gli organizzatori non sono nemmeno miei clienti fissi, si tratta semplicemente di miei concittadini», ha annunciato ieri Giuseppina Grisafi mantenendo comunque discrezione e dignità. Anche ieri la titolare del bar tabaccheria ha ripetuto di essere ora sostanzialmente a terra relativamente alla propria attività: «Il mio è un piccolissimo bar tabaccheria che gestisco in modo estremamente semplice e con guadagni molto ridotti: ad esempio, possiedo soltanto dieci bicchieri per servire il vino e vendo mediamente al giorno venti copie del Piccolo. Ma i ladri hanno fatto fuori tutto quello che avevo qui dentro dalle bottiglie di liquore alle bustine di the. Merce per 4mila euro con un danno complessivo che per me è almeno doppio». La refurtiva comprende anche sigarette, accendini, tessere di abbonamento per gli autobus, ricariche telefoniche, gadget, giocattoli, figurine, giornali, oltre a monetine e banconote per 200 euro in contanti. «Ho solo un’assicurazione standard che prevede risarcimenti unicamente se c’è effrazione. Qui i ladri sono riusciti ad aprire il lucchetto. Sono convinta che non riuscirò a incassare nulla», ha aggiunto la donna.
Da ventuno anni Giuseppina Grisafi fa la commerciante in zona. Dapprima aveva soltanto una tabaccheria, da alcuni anni a questa attività ha affiancato quelle di barista e edicolante, ma tutte in un piccolo negozietto al quale forse per esorcizzare l’ipotesi di assalti furtivi ha dato il nome di “Hic habitat felicitas”. «Avevo già subito due rapine tra il 2000 e il 2007 - ha ripetuto anche ieri - di cui una a mano armata, ma anche altri tentativi di scasso. Questa volta il danno è stato il peggiore di sempre. Ero in negozio fino alle quattro di domenica pomeriggio e non ho notato assolutamente nulla di strano. Lunedì alle sei e mezza del mattino quando sono venuta a riaprire ho trovato la tragica sorpresa. Non ho nessun sospetto e qui attorno purtroppo nessuno si è accorto di nulla. Anche la sorveglianza ha fatto il consueto giro notturno, ma non ha ravvisato alcuna anomalìa».
«Di fronte a un’iniziativa come questa dell’aperitivo di solidarietà rimango senza parole, forse ho ancora una speranza di poter ricomprare la merce e di non chiudere la mia attività».
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