In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Rapinata e imbavagliata in casa. Presi

Due marocchini l’hanno seguita fino alla sua abitazione, hanno arraffato 37mila euro e gioielli. La polizia era lì ad attenderli

2 minuti di lettura
La camera da letto dell'abitazione della donna dopo la rapina (Lasorte) 

L’hanno seguita sino a casa. Hanno suonato il campanello, riuscendo a farsi aprire il portone e poi sono entrati nel suo appartamento. A quel punto si sono scagliati contro di lei, spingendola a terra e immobilizzandola. Minacciando di ucciderla, si sono fatti indicare dalla donna aggredita dove custodisse denaro e monili e hanno sottratto contanti per circa 37mila euro e oggetti preziosi. Sistemato il bottino dentro a una borsa di plastica, hanno legato la 64enne al letto con del nastro adesivo. Infine, dopo aver ostruito lo scarico della doccia del bagno dell’appartamento e aver aperto l’acqua, hanno lasciato l’abitazione dandosi alla fuga. Grazie al pronto intervento della Polizia di Stato, però, i due malviventi non sono andati lontano: mentre uscivano dallo stabile (in zona via Giulia) sono stati bloccati da due agenti che li avevano pedinati e si erano piazzati all’esterno pronti a entrare in azione.

I due rapinatori arrestati dalla polizia 

È così scattato l’arresto nei confronti dei due rapinatori: Mustapha El Korchi, 45 anni, e Said El Bajjaoui, di 25, entrambi di nazionalità marocchina, residenti nella provincia di Verona e già condannati in passato per reati anche della stessa tipologia della rapina consumata a Trieste l’altro pomeriggio. Il terribile fatto di cronaca è accaduto verso le 16, quando la signora presa di mira è rientrata a casa: S.V., 64 anni, pensionata, nella violenta aggressione subìta ha riportato la frattura del gomito del braccio destro e una distorsione al polso. I due criminali devono rispondere di rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni e violazione di domicilio. Sono stati trasferiti, dopo l’arresto, all’interno del carcere di via del Coroneo: del caso, in Procura, si occupa il sostituto procuratore Cristina Bacer. Come accennato, prontissima è stata l’azione di una pattuglia di agenti della Polizia di Stato che quel pomeriggio stava effettuando proprio un servizio di controllo anti-rapina, finalizzato al pronto intervento: notati El Korchi ed El Bajjaoui aggirarsi con fare sospetto in centro, i poliziotti della Squadra mobile, in abiti borghesi, hanno deciso di pedinarli sino al rione di San Giovanni. Gli agenti si sono messi nella loro scia, senza farsi notare, fino a quando i due non si sono fermati davanti a un edificio: a breve distanza allora è stato organizzato l’appostamento e, chiamata intanto sul posto un’altra pattuglia, i poliziotti li hanno visti suonare i campanelli della palazzina. Mentre i malintenzionati erano nell’abitazione, due poliziotti sono saliti sino all’ultimo piano dello stabile. Gli altri due li hanno attesi al pianterreno. Quindici minuti più tardi, il duo di rapinatori ha sceso le scale per lasciare l’edificio in tutta fretta.

Ma immediatamente la polizia li ha raggiunti: constatato che nel sacchetto avevano denaro e preziosi, il quadro si è dunque composto in tutta la sua nitidezza. Qualche istante dopo gli altri agenti hanno individuato l’appartamento dov’era avvenuta la rapina: la porta era stata lasciata socchiusa. Gli uomini in divisa hanno così soccorso la donna, liberandola e permettendole di uscire dall’incubo in cui era improvvisamente piombata e che stava vivendo. Attimi di vero terrore. I soldi e i gioielli che le erano stati sottratti con la violenza, le sono stati prontamente restituiti. Poi, ringraziati gli esponenti della polizia, è stata accompagnata all’ospedale per le cure del caso. Dalla ricostruzione effettuata dai poliziotti, è venuto a galla come i due rapinatori avessero captato una conversazione della donna in un bar, evidentemente delle confidenze fatte a un’altra persona sui propri averi. I criminali avevano allora deciso di seguirla e derubarla.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori