«Pulizie degli immobili del Comune: condizioni inaccettabili»
La protesta di Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo l’appalto tagliato del 35%: «Buste paga ridotte anche del 50%»

Un presidio di due ore, sotto il municipio, per dire no a condizioni di lavoro che i sindacati bollano seccamente come «inaccettabili». A buste paga ridotte almeno del 35%, ma anche del 50%, perché le ore di lavoro di tanto sono state tagliate. C’è chi si è visto retribuire con 160-170 euro mensili. O è stato chiamato a lavorare su un turno «di soli 15 minuti», segnala con grande preoccupazione l’Ugl.
Per questi motivi, per protestare contro tale situazione, stamattina dalle 10 alle 12, davanti al palazzo comunale di piazza Unità, si sono radunati lavoratrici e lavoratori delle cooperative di pulizie Gsa ed Euro&Promos, imprese vincitrici in consorzio dell’appalto per il lavoro di pulizia e sanificazione di 118 immobili di proprietà del Comune (tra i quali asili, scuole, ricreatori, farmacie e mercati). Un appalto, scrive in una nota l’Ugl, «che taglia il 35% delle ore lavorative» con conseguenze che vanno a ritorcersi «soltanto sulla pelle dei soci lavoratori, che hanno subito tagli agli stipendi anche del 50%».
Pulizie sottopagate, la protesta sotto il Comune
«Il Comune non può far finta di non vedere - sbotta Roberta Vlahov della segreteria generale Ugl Trieste -. La situazione è insostenibile. Dal taglio preventivato di ore del 35% siamo arrivati, per i lavoratori full time, al 50%: non sta né in cielo né in terra». Vlahov chiamata in causa l’esecutivo Cosolini, e nello specifico il delegato di riferimento: «L’assessore Treu continua a dire che la procedura di appalto formalmente è a posto, anche secondo i pareri legali. Ma bisogna trovare il modo di cambiare le cose in meglio: 168 euro al mese per una madre con un figlio a carico determinano un quadro invivibile. Si sono tagliate le ore e quindi la retribuzione - aggiunge - in un contesto identico a prima, si richiede lo stesso lavoro. Questo non è il modo di risparmiare».
Oggi, assicura Vlahov, saranno garantiti «i servizi essenziali come la pulizia negli asili» nonostante il presidio. La mobilitazione è stata convocata in maniera unitaria: oltre che dall’Ugl Terziario, anche da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e da Uiltucs-Uil. «I contratti erano bassi già in partenza - evidenzia Antonella Bressi della Cgil -, però almeno avevano il 35% in più di ore e stipendio. Ora sono stati abbassati ma senza variare il servizio richiesto. Abbiamo avuto numerosi incontri con gli assessori Treu e Montesano e con i funzionari comunali in cui abbiamo ribadito come queste condizioni facciano schifo».
Anche Bressi accenna poi al fatto che sul piano formale «la gara è a posto», aggiungendo a ruota una valutazione molto dura: «La commissione tecnica deve aver preso le cose superficialmente. Un’offerta anomala con un ribasso del 35% quando la partenza era del -10% : il gap è troppo. Bisognava capire cosa sarebbe successo dopo... Andando avanti così - conclude Bressi - gli uffici saranno sporchetti, e così i centri civici, le scuole, i ricreatori.... Una riduzione del 35-50% non è accettabile su servizi come questi, per i quali i cittadini pagano le tasse».
La difesa del Comune arriva per voce dell’assessore Roberto Treu: «L’amministrazione non può che avere piena comprensione per questa difficile situazione, maturata a seguito di un meccanismo di gara imposto a livello nazionale. Noi avevamo dato alcune indicazioni di base: che fossero riassunti tutti i lavoratori già in servizio e che si assegnasse secondo l’offerta economica più vantaggiosa. Non siamo soddisfatti sin qui: abbiamo mosso decine di contestazioni alle imprese e comminato alcune sanzioni. È evidente che l’organizzazione in campo non può garantire un servizio adeguato...». Treu assicura infine: «Continueremo a controllare puntigliosamente. Da contratto va assicurata una pulizia di un certo livello. E siamo solidali con i lavoratori: alle imprese abbiamo chiesto di effettuare un numero maggiore di ore di pulizie profonde, quelle che solitamente si fanno periodicamente, ad esempio nei mercati ittico e ortofrutticolo».
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