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Cade con il parapendio sui cavi dell'alta tensione ma si salva

Un ventottenne pordenonese è rimasto impigliato per tre ore a quindici metri d'altezza su una linea da 130mila volt. Ora sta bene

1 minuto di lettura
Jonathan Foschiani impigliato sui cavi dell'alta tensione 

Si era lanciato dal monte San Simeone, appena sopra Bordano, in provincia di Udine, in una zona utilizzata proprio per i voli in parapendio. Secondo quanto aveva previsto sarebbe dovuto atterrare in un'area adatta, nei campi nella zona di Venzone, ma qualcosa è andato storto ed è finito appeso sui cavi dell'alta tensione, sospeso nel vuoto, a 15 metri d'altezza per quasi tre ore.

Protagonista della brutta disavventura, conclusasi con un lieto fine, è un giovane ventottenne di San Vito al Tagliamento, Jonathan Foschiani. Erano circa le 15 quando si è verificato l'incidente. Il ragazzo, esperto di parapendio, era andato a fare un'escursione con una scuola di volo della provincia di Vicenza. Si era lanciato da solo, ma l'istruttore della scuola era vicino. Foschiani non è riuscito ad atterrare regolarmente ma è finito con il parapendio sui cavi elettrici, dove l'energia viaggia a 130 mila volt. Alcuni passanti e gli avventori di un vicino agriturismo hanno assistito alla scena e dunque immediatamente hanno allertato i soccorsi.

Inizialmente si era ritenuto che il parapendista fosse morto. Invece poco dopo, quando ha preso ad agitarsi e a muovere mani e piedi, si è capito che era ancora vivo. In breve tempo sul posto sono giunti i vigili del fuoco con due autoscale, i sanitari del 118 e i carabinieri della Compagnia di Tolmezzo. Prima di poter avvicinare il giovane, però, per evitare che l'energia attraversasse il suo corpo uccidendolo insieme con chi avrebbe tentato di salvarlo, è stato necessario interrompere l'erogazione dell'energia elettrica.

Sono trascorse circa tre ore per contattare i tecnici gestori della linea e togliere in via precauzionale la corrente per poi, infine, mettere in sicurezza i piloni. Il giovane è stato portato a terra poco dopo le 18, incolume, senza un graffio e neppure troppo infreddolito. A salvarlo è stato l'abbigliamento pesante indossato per il volo, che lo ha preservato dal freddo anche quando le temperature hanno cominciato ad abbassarsi con il calar del sole. Anche i consigli dei sanitari, però, che lo hanno invitato a muovere mani e piedi durante le lunghe ore di attesa nel vuoto, per non intorpidirsi, hanno avuto il loro ruolo.

Una volta a terra, Foschiani ha raggiunto l'ambulanza con le sue gambe. Un rapido controllo in ospedale, e poi il giovane è potuto tornare a casa.

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