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«Amianto in Questura, il governo si impegni per evitare pericoli»

Interrogazione in Parlamento dopo la denuncia del Silp Cgil che cita anche una caserma. Padulano: stiamo già lavorando

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La Questura di Trieste 

Questura, scoppia l’emergenza amianto. Un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Salute è stata presentata dai senatori del Pd Felice Casson, Carlo Pegorer e Lodovico Sonego. Si chiede un intervento diretto dei ministeri interessati per far fronte alla presunta presenza di amianto sia in Questura (in particolare nei sotterranei) che negli uffici del commissariato di Opicina. Questo perché «il datore di lavoro avrebbe l’obbligo giuridico di sorvegliare costantemente la dispersione di fibre killer come quelle dell’amianto».
L’interrogazione dei tre parlamentari democrat fa esplicito riferimento a una lettera inviata ai primi di dicembre al questore Giuseppe Padulano da Michele Tarlao, segretario provinciale del Silp Cgil.

Nella lettera-denuncia l’esponente sindacale, ribadito l’obbligo di sorveglianza «per evitare dannose e cancerogene dispersioni di fibre nell’ambiente», chiede «che il problema rilevato sia affrontato procedendo con urgenza a sopralluoghi atti a verificare la presenza di tale minerale e che venga effettuato il campionamento dell’aria ai fini di analisi della presenza di sostanze inquinanti». Insomma uno screening delle situazioni sospette. Situazioni che sono state evidenziate dall’ufficio di gabinetto della Questura fin dal 2009. Ma nonostante le criticità segnalate e i pericoli rilevati «non è mai stato aggiornato il documento di valutazione dei rischi, che risale al 1999, riguardante sia la Questura che la caserma Duchessa d’Aosta».

«Con un gioco di rimpalli la Questura e il Provveditorato alle opere pubbliche non avrebbero mai neanche contemplato l’eventualità di procedere alle previste campionature e alla bonifica (per mancanza di fondi) della pericolosissima sostanza», si legge in una nota dello stesso sindacato diffusa in concomitanza con la lettera al questore. Sono stati inoltre attivati il medico competente ed è stata sollecitata la consegna della documentazione riguardante non solo i certificati della valutazione dei rischi, ma anche le planimetrie di alcuni degli immobili interessati relativi alla caserma Duchessa d’Aosta di via Mascagni.

Risponde il questore Giuseppe Padulano: «La vicenda era già stata affrontata nel 2010, quando nel corso di un intervento di ristrutturazione del comprensorio di via Mascagni la ditta incaricata dell'esecuzione dei lavori rilevò la presenza di materiale sospetto nel rivestimento delle condutture del seminterrato. Già all'epoca furono interessati gli uffici competenti del Demanio e il Provveditorato per le opere pubbliche, più volte sollecitati negli anni successivi, che consigliarono l’interdizione dei luoghi in attesa della conclusione delle procedure amministrative per l'assegnazione di lavori pubblici».

In base all’allarme lanciato ora dal Silp Cgil, «considerata la legittima preoccupazione dei lavoratori - continua Padulano - pur non disponendo di budget di spesa, ho disposto in urgenza che una ditta privata effettui il prelievo di un campione di materiale sospetto per l’analisi».

I risultati sono arrivati nei giorni scorsi. Spiega il questore: «Si è avuta conferma che il materiale analizzato presenta fibre di amianto. In qualità di datore di lavoro ho richiesto la campionatura dell’aria nelle zone attigue al seminterrato della caserma per verificare l’eventuale dispersione nell'aria delle fibre. Nelle prossime settimane - annuncia il questore - sempre nell'ottica della tutela della salute e considerato che le strutture in uso alla polizia sono risalenti allo stesso periodo di costruzione, verrà effettuata una campionatura dell’aria in altri edifici partendo dalla sede della Questura, dove è presente anche l'Auditorium in disuso da tempo, gravato da un conseguente deterioramento e per il quale non può essere disposto alcun intervento da parte del questore. Si tratta di una struttura che non è in concessione alla polizia».
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