A Trieste i rifiuti abbandonati finiscono su Facebook
Conseguenza di cassonetti spostati e inciviltà: “Scovazoni de Trieste” segnala il tutto (anche su Twitter). L’amministrazione comunale prende nota e interviene

Raccolta differenziata, questa sconosciuta. Tra lo smarrimento per gli spostamenti dei contenitori dei rifiuti, dovuto alla razionalizzazione del sistema di raccolta dopo l’introduzione dell’umido, e soprattutto a causa di episodi di inciviltà, alcune zone della città vivono un degrado sempre più forte. Motivo? Immondizie di ogni tipo abbandonate ovunque. Ma il problema maggiore riguarda gli ingombranti, che invadono sempre più marciapiedi e aree pedonali e vanno invece conferiti, come gli altri, seguendo apposite regole.
Per segnalare il fenomeno è nata una pagina Facebook, “Scovazoni de Trieste”, con quasi 2500 utenti, cui ogni giorno i triestini inviano foto eloquenti: un wc in via Gambini, pneumatici in viale XX settembre, sedie e sacchi neri in via Cologna, un vecchio scaldabagno in via Battisti e addirittura padelle sanitarie per malati lasciate in via Luciani, dove non c’erano i bidoni. Molti cittadini infatti, non trovando più i consueti cassonetti, spostati per la riorganizzazione generale del servizio, lasciano un po’ di tutto dove una volta c’erano i contenitori. Le segnalazioni vengono raccolte e rilanciate anche su Twitter.
A ideare e amministrare la pagina sul social il consigliere della Quinta circoscrizione Roberto Dubs (Pdl): «Ma la forza della pagina sono i cittadini - dice - che ogni giorno possono pubblicare liberamente foto e segnalazioni. Vediamo con piacere che spesso il Comune risponde e recepisce le lamentele. Le zone più critiche? Sono quelle dove il criterio del cassonetto entro 300 metri non tiene conto di altri due fattori importanti: il dislivello e la densità di popolazione, per esempio in via della Tesa sono stati eliminati i cassonetti e ci sono tutte palazzine con un minimo di otto piani».
Molti comportamenti però sono dovuti alla scarsa educazione e senso civico, soprattutto nel caso di rifiuti ingombranti, considerando che AcegasApsAmga non solo conta su centri raccolta ad hoc, ma ha messo in campo da tempo anche un servizio di ritiro a domicilio. «Conosciamo la pagina Facebook e la seguiamo – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Umberto Laureni – di sicuro c’è qualche difficoltà legata alla messa a regime dell’umido e al riposizionamento di alcune isole ecologiche, ma su questo fronte il monitoraggio è continuo per adeguarsi alle esigenze segnalate. Preoccupa invece il fronte dei rifiuti ingombranti perché dimostra l’insensibilità di molti triestini. Su questo argomento siamo molto ben organizzati a Trieste, con numeri verdi e servizi che fanno capo a Comune e AcegasApsAmga. Speriamo che cresca quel senso di attenzione che è fondamentale e che magari le stesse persone che scattano le foto segnalino direttamente ai numeri esistenti le criticità presenti».
Micol Brusaferro
I commenti dei lettori