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Salvagente per Evergreen: in arrivo norma salva-Maneschi

Entro Natale verrà approvato un emendamento alla Legge di stabilità per cancellare la maximulta da 60 milioni

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Una nave al Molo VII 

Un emendamento inserito nella legge di Stabilità che verrà approvata entro Natale per far “saltare” la sanzione di 60 milioni comminata dalla Guardia di finanza a Italia Marittima, l’ex Lloyd Triestino e per impedire la fuga da Trieste e dall’Italia della compagnia armatoriale. L’ha approvato l’altra notte la Commissione Bilancio della Camera.

L’emendamento, che porta la firma del relatore del provvedimento in Commissione, Mauro Guerra del Pd ed è stato inserito su suggerimento del deputato triestino Ettore Rosato, con linguaggio estremamente tecnico precisa che il decreto in materia del presidente della Repubblica «si interpreta nel senso che per la sussistenza del requisito della territorialità non rileva l’articolo 4 del Codice della navigazione». Viene sostanzialmente precisato che la ritenuta fiscale del 30% sui compensi corrisposti a non residenti non si applica sui vettori marittimi e aerei italiani che si trovano in località (acque) internazionali.

Non vige cioé quanto previsto dal Codice della navigazione secondo cui le navi che si trovano «in luogo non soggetto ad alcuna sovranità statuale» si ritengono in territorio italiano. Secondo la tesi sostenuta dalla Guardia di finanza quando l’unità opera al di fuori delle acque territoriali di un Paese straniero è soggetta al regime fiscale ordinario nazionale, quindi deve pagare l’Irpef: su queste basi, computando i giorni di navigazione al di fuori delle acque territoriali straniere, è stata calcolata la sanzione comminata quindi a Italia Marittima. In una nota i senatori democratici Lodovico Sonego, Francesco Russo e Giorgio Brandolin hanno rilevato che «la sanzione se confermata annullerebbe del tutto l’efficacia della tonnage tax (regime fiscale a forfait) che fu introdotta per consentire alla marineria italiana di non subire un’indebita concorrenza da parte del naviglio di altri Stati comunitari».

Pierluigi Maneschi presidente di Italia Marittima ieri non ha rilasciato dichiarazioni. Fonti della società pur esprimendo soddisfazione per l’emendamento, hanno fatto trapelare due tipi di preoccupazioni. Da un lato il percorso ancora accidentato che l’emendamento dovrà fare in aula, sia alla Camera che al Senato. Dall’altro il timore che la norma, che entra in vigore il primo gennaio, non venga applicata retroattivamente dalla Guardia di finanza per cui che sia necessario innescare contenziosi dinanzi alle Commissioni tributarie per gli anni passati. Pericoli che secondo Rosato non avrebbero ragione di sussistere. Intanto Italia Marittima, che ha 14 navi, ha rinunciato ad arricchire la propria flotta di altre tre unità che però potrebbero arrivare nel 2015. Secondo Giorgio Marangoni, sindacalista di Federmar Cisal, la multa a Italia Marittima è una «bufala». «Probabilmente - afferma Marangoni - Evergreen sta creando un pretesto, nell’ambito della riorganizzazione del proprio gruppo, per lasciare Trieste».

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