«La mummia? Ce la darà New York»
I produttori americani della mostra hanno chiuso con Trieste: «Non la vogliamo neppure gratis»

L’assessore alla Cultura Paolo Tassinari può occuparsi di altro. Lasci perdere la mummia perchè non c’è più nessuna “possibilità” di spedirla a Jesolo. I produttori americani della mostra “Real Bodies”, la più grande mai realizzata sui corpi plastinati in allestimento il 26 dicembre nella località balneare veneta, non la vogliono più, «neanche se ce la prestano gratis». Anzi si sono già attivati per ricevere in prestito un'altra mummia proveniente da un museo degli Stati Uniti. «Siamo allibiti che in Italia ancora ci siano ostacoli creati da piccoli burocrati - sottolineano gli americani -. Capiamo la delicatezza di simili reperti, ma il vantaggio era più per il museo che ci dava la mummia che per la nostra mostra».
Sulla decisione dei produttori statunitensi e degli organizzatori veneti ha influito “il disprezzo” verso l'iniziativa culturale privata dimostrato dalla direttrice dei musei civici di Trieste, Maria Masau Dan. Non solo con l’ormai famosa “mostra di albergatori”; ci sono state poi «frasi ancora più sarcastiche e mancanti di rispetto trovate nel blog dove ha firmato un post intitolato “Una mummia in villeggiatura a Jesolo” e dichiarando cose non vere».
Decisamente troppo per gli organizzatori della rassegna che rispondono punto su punto: «La documentazione per la richiesta della mummia - che non risale a 3000 anni fa come riportato dalla direttrice nel blog, visto che gli studi sulla stessa hanno confermato che è di epoca greco romana - era assolutamente in regola, comprensiva di facility report con le garanzie conservative in linea con gli standard europei e curriculum del responsabile scientifico Alessandro Cecchi Paone. Le motivazioni riportate in modo offensivo dalla direttrice sono false, inutilmente sprezzanti e pretestuose, anche perché avevamo ricevuto la disponibilità a valutare il prestito dalle ben più importanti collezioni egizie di Firenze, di Parma e dal museo di Asti per il prestito museale ma avevamo puntato su Trieste per mantenere l'asse pubblicitaria nel Nordest».
Gli organizzatori della mostra di Jesolo prima ringraziano il sindaco Cosolini e la parlamentare Rubinato «per aver compreso l'importanza del progetto e ci dispiace che la mummia non avrà la visibilità che meritava. Ci stiamo già attivando per ricevere in prestito un'altra mummia proveniente dagli Stati Uniti».
Poi non si risparmiano nei confronti di Maria Masau Dan: «Ci sentiamo amareggiati per la brutta figura fatta con i nostri partner americani. Ancora una volta abbiamo dimostrato il peggio dell'Italia: una piccola burocrate che decide con modalità e valutazioni assolutamente dubbie su un'opportunità concreta offerta a un intero territorio. Poi ci lamentiamo perché nel mondo ci ridono dietro, finché ci sono queste persone a decidere le regole del gioco abbiamo poca fiducia che in Italia la divulgazione culturale possa decollare veramente. Visto l’atteggiamento di Maria Masau Dan non vogliamo avere in piedi alcuna collaborazione con una persona offensiva e presuntuosa. Una direttrice che non merita di rientrare nel nostro progetto».
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