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Furlanic in salvo, il Pd vota contro la sfiducia

La seduta del Consiglio comunale che vedeva il presidente sotto accusa dopo le controverse dichiarazioni sull'occupazione jugoslava della città si è chiusa con un esito a lui favorevole. Richiami da parte del sindaco Cosolini e del capogruppo "dem" Toncelli. Durissimo intervento finale di Alessia Rosolen (Un'Altra Trieste) a nome di tutta l'opposizione. Nella foto Bruni in alto, il primo cittadino a sinistra con Furlanic in aula

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Il sindaco Roberto Cosolini, a sinistra, con Iztok Furlanic in aula (foto Bruni) 

Iztok Furlanic in salvo. Il voto alla mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio comunale di Trieste, nella notte in aula, si è concluso con 15 voti favorevoli (da parte dei 15 firmatari dell'atto, tutti all'opposizione) e 22 contrari. A garantire appoggio a Furlanic sono stati alla fine il Pd (che quindi non ha seguito la linea tratteggiata dal senatore Francesco Russo), Sel come annunciato, Trieste cambia, Cittadini e Idv.

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La discussione si era protratta sino a mezzanotte, con un primo intervento di Furlanic molto contestato, così come quello di Andolina dopo il quale si era resa necessaria addirittura la sospensione della seduta. A prendere la parola poi erano stati il sindaco Roberto Cosolini e il capogruppo Pd Marco Toncelli (fedelissimo di Russo), chiedendo le scuse alla città da parte del presidente dell'aula.

IL VIDEO CON LE SCUSE UFFICIALI DEL PRESIDENTE

C'è voluta un'ora, successivamente, per una riunione di maggioranza cui è seguito un secondo intervento di Furlanic che a quel punto ha chiesto scusa alla "parte della città offesa" per le sue uscite. In serata con un presidio sotto il municipio Rifondazione, Comunisti italiani e L'Altra Europa con Tsipras avevano manifestato solidarietà al presidente.

Prima del voto, altro break e vertice dell'opposizione: al rientro in aula, durissime parole - a nome dello schieramento tutto - da parte di Alessia Rosolen (Un'Altra Trieste) all'indirizzo di Furlanic, le cui scuse sono state giudicate "tardive". Il presidente del Consiglio comunale è infine uscito indenne dalla votazione, cui non hanno partecipato Paolo Bassi (gruppo misto) e Maurizio Ferrara (Lista civica indipendente). Cosolini non ha votato e Furlanic si è astenuto.

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