Truffa alle Generali: avvocato ai domicliari
Il professionista, residente ad Avellino, presentava false denunce e richieste di risarcimento per incidenti mai avvenuti: smascherato dalla Polizia di Trieste

Un avvocato napoletano, residente ad Avellino, è finito agli arresti domiciliari per aver ideato e messo in atto truffe ai danni delle Assicurazioni Generali, smascherate, dopo un'attenta attività di indagini, dalla Polizia di Stato di Trieste. A emettere la misura cautelare nei confronti del professionista, classe 1976, è stato il Gip del Tribunale di Trieste, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo giuliano.
La truffa ideata dall'avvocato e realizzata con l’aiuto di un complice che procacciava i clienti, consisteva nell’istruire, predisporre e spedire alle Generali false denunce e richieste di risarcimento danni relative a 7 falsi incidenti stradali verificatisi a Napoli tra il novembre 2012 e il marzo 2013.
Tutti i sinistri denunciati avrebbero coinvolto autobus dell’Azienda napoletana mobilità con autovetture e ciclomotori di proprietari in gran parte ignari degli incidenti, i quali non avevano conferito al professionista alcun incarico per la tutela delle proprie posizioni di danneggiati. Con l’arrivo delle prime richieste di liquidazione, l’Azienda napoletana mobilità ha disconosciuto i sette sinistri e informato la Procura della Repubblica di Napoli, che ha poi trasmesso il fascicolo per competenza alla Procura giuliana (la sede legale delle Generali, come è noto, è a Trieste).
Addirittura in un caso uno degli autobus falsamente indicati tra i mezzi coinvolti negli incidenti era stato fermato per un guasto dall’azienda nel giorno indicato dal professionista nella richiesta di risarcimento, mentre in altri quattro occasioni gli autisti non avevano effettuato alcuna segnalazione di sinistro.
Dalla presentazione della denuncia dell’azienda trasporti del capoluogo partenopeo, è stata avviata un’indagine da parte della Polizia di Stato, culminata nella perquisizione disposta nello studio del legale, a carico del quale sono emersi gravi indizi di reato che hanno portato all’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita nella residenza del professionista ad Avelino.
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