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«Lievitate del 9% le bollette dell’acqua»

Dura presa di posizione di Previti (Comitato consultivo degli utenti): «Aumenti eccessivi in un momento di crisi e di aziende che chiudono»

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Non ci stanno le associazioni dei consumatori. E denunciano un «inconsueto ed eccessivo» aumento delle bollette dell’acqua.

A tuonare è Ugo Previti, presidente del Comitato consultivo degli utenti dell’ambito goriziano. Spiega: «L’Ente d’ambito, costituito da tutti i Comuni della Provincia di Gorizia, ha deciso di far lievitare le bollette dell’acqua del 9% sia per l’anno 2014 che per l’anno 2015. Era doveroso un nostro intervento».

«È da mesi che ci incontriamo periodicamente anche con i rappresentanti della società Irisacqua e del gruppo ristretto dei sindaci per cercare di comprendere le ragioni di tale rilevante aumento, molto maggiore rispetto a quello, già salato, inizialmente previsto (+6,5% annuo). Non possiamo assolutamente condividerne la portata che penalizza il nostro territorio già in ginocchio per la crisi economica. Il cittadino, che è virtuoso e ha evitato lo spreco di acqua potabile, anzichè esser premiato, viene penalizzato». Il Comitato consultivo degli utenti dell’ambito goriziano è pronto a dare battaglia: non si può “bastonare” il cittadino virtuoso e, ancora, investire altri soldi pubblici ricavati grazie alla sua virtuosità. «È una linea politica inaccettabile. Il Comitato - prosegue Previti - ha chiesto ripetutamente sforzi in altri direzioni: dall’efficientamento delle spese della società pubblica Irisacqua (che grava interamente sulle bollette e che ad oggi, seppur alleggerita del Cda, pare ancora ai più il solito carrozzone) alla revisione totale del Piano dei lavori che, immobilizzato, non consente di modulare al ribasso le bollette dei cittadini. Ho partecipato con interesse all’incontro dei sindaci che si è svolto nei mesi scorsi a Palazzo Attems. Riconosco che a fronte di timidi tentativi di rivedere il Piano dei lavori è prevalso un atteggiamento cieco di andare avanti così, rinviando il problema a domani, certi che, a fronte di numerosi cantieri, gli utenti capiranno. I cittadini invece sono al cappio e anche quell’euro in più pesa. Noi chiediamo più attenzione almeno per le fasce più deboli e invece tutto si perde in balzelli o in micro-riserve per pochissimi».

Non è ottimista il Comitato, non riesce a credere che nel breve periodo l’economia goriziana progredirà e si risolleveranno i consumi con conseguente calo delle bollette: l’atteggiamento è quello della prudenza e della cautela oltrechè di sprone verso tutti i sindaci della provincia di Gorizia che «devono avere il coraggio di fare scelte nette e nuove ma ora, subito. Non lasciando pesanti eredità ai prossimi amministratori. La mia non vuole essere una polemica sterile – conclude Previti –: anzi, un accorato invito che, son certo, non cadrà inascoltato. Noi siamo grati del lavoro dei funzionari dell’ente d’ambito e del suo direttore. Però, vorremmo che i sindaci prendessero atto che la situazione che stanno amministrando non è più quella del 2006 (anno di approvazione dell’iniziale piano dei lavori): in pochi anni la provincia è caduta nel baratro economico e con lei migliaia di cittadini goriziani che hanno perso il lavoro. A loro, sì anche a loro, peseranno gli aumenti delle bollette. Crediamo che debba essere rivisto il metro di misura del valore del sistema idrico goriziano: non più la corsa al fare, ma la ricerca di un più consapevole equilibrio tra i lavori assolutamente necessari e la tutela delle economie dei propri cittadini».

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