Vi scartano il curriculum? Ci pensa il guru Sinigoi
Una forma poco accattivante, informazioni mancanti o scritte in modo sbagliato, dettagli importanti spesso omessi e il mancato posizionamento sui canali corretti. Sono molti i curricula scartati ogni...

Una forma poco accattivante, informazioni mancanti o scritte in modo sbagliato, dettagli importanti spesso omessi e il mancato posizionamento sui canali corretti. Sono molti i curricula scartati ogni giorno dalla aziende, che finiscono cestinati o letti solo in parte. Da qui l’idea vincente di un triestino, Walter Sinigoi, 34 anni, che ha fondato Cvpro, startup che aiuta le persone a trovare lavoro e che è stata anche evidenziata nel sito di riferimento delle novità imprenditoriali italiane.
Come opera? Sistemando proprio il curriculum professionale di chi cerca un impiego. «Siamo in un momento di crisi e di difficoltà, dove molti cercano un’occupazione e lo fanno presentando il curriculum. Ne ho visti parecchi negli ultimi anni e molto spesso non sono strutturati nel migliore dei modi. Così è nato questo progetto, con la voglia di creare strumenti in grado di poter supportare chi ha bisogno di iniziare una nuova strada lavorativa. Ho presentato la proposta a Seed, un’azienda nata per sponsorizzare startup considerate valide, ed è stata accettata».
Sinigoi sta già operando con successo nel settore e le richieste non mancano. Ma quali sono gli errori più frequenti che riscontra? «Curriculum con una grafica pessima, con un template che alle aziende non piace, informazioni fondamentali che mancano o al contrario sono inutili e ancora errori più semplici, di sintassi o battitura, comunque gravi. Si procede per step. Prima la revisione generale del curriculum, ad esempio con l’inserimento di parole chiave che vengono utilizzate da chi cerca personale, poi è importante la lettera di presentazione, sottovalutata in Italia, segue la traduzione in altre lingue se necessario, la sistemazione del profilo su Linkedin, sito molto conosciuto nel settore, e infine il posizionamento online».
Ogni giorno è proprio sul web che si riversano milioni di curricula, ma spesso l’invio non raggiunge il successo sperato. Il cinquantasei per cento di quelli spediti al colosso Google Corporation, per esempio, viene subito cancellato perché considerato non corretto. Dopo il successo della start up Sinigoi pensa già ai prossimi obiettivi. «C’è una novità, infatti, che partirà nelle prossime settimane, il coaching in lingua inglese. Sono tante le persone che indicano un buon livello nella lingua straniera parlata o scritta, salvo poi confessare che non è così. Prima di un colloquio quindi cercano di rimediare e in questo caso abbiamo studiato un pacchetto di lezioni in videoconferenza, dove non c’è una vera e propria lezione, ma una serie di simulazioni di incontri lavorativi e che naturalmente saranno mirati ad insegnare anche termini legati all’impiego che si cerca».
«In questi giorni inoltre - conclude - abbiamo avviato importanti collaborazioni con realtà del territorio e a livello nazionale, e puntiamo ad incrementare anche i servizi multilingue, per chi desidera non solo il curriculum ma anche altre documentazioni tradotte».
Micol Brusaferro
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