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Bonifiche fantasma nella laguna di Grado e Marano, raffica di indagati

Notificati questa mattina 26 avvisi di garanzia. Tra i destinatari i tre ex commissari Paolo Ciani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, e Gianfranco Mascazzini, per anni direttore generale del ministero dell'Ambiente

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Uno scorcio della laguna di Marano  

Raffica di indagati nella seconda tranche dell'inchiesta sulle bonifiche "fantasma" nella laguna di Marano e Grado. Per associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, tentata corruzione, concussione e abuso d'ufficio legati ai finanziamenti statali assegnati per la gestione delle emergenze ambientali nei siti di interesse nazionale (Sin) sono indagate 26 persone, tra le quale anche l'ex direttore del ministero dell'Ambiente, Gianfranco Mascazzini. Agli indagati è in corso di notifica un avviso di garanzia. L'inchiesta partita dalla procura di Udine è poi approdata a Roma; il denaro sottratto all'erario sarebbe «molto consistente». Tra gli indagati figurano anche Paolo Piani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, ex commissari delegati alle bonifiche.

Nei guai anche Giovanni Mazzacurati, l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova e della Tethis srl di Venezia travolto dalla bufera giudiziaria sul Mose, e i legali rappresentanti delle società ingrassate a suon di finanziamenti per appalti di opere considerate adesso inutili o mai realizzate: Raffaele Greco, della cooperativa Nautilus, di Vibo Valentia, Alberto Altieri e Guido Zanovello, dello studio Altieri spa di Thiene, Vincenzo Assenza e Fausto Melli, della Sogesid srl di Roma, società in house del ministero dell'Ambiente. E, ancora, Marta Plazzotta, dirigente dell'Arpa di Udine, Massimo Gabellini, alla guida della II Direzione dell'Icram (ora Ispra) e Silvestro Greco, direttore scientifico del medesimo istituto, e Antonella Ausili ed Elena Romano, dell'istituto Ispra (già Icram) di Roma, cioè degli organi deputati a certificare lo stato di salute della laguna.

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