Impianto-rifiuti sottoutilizzato
Il centro di compostaggio di Moraro ha un’autorizzazione per 18mila tonnellate ma ne arrivano 12mila

MORARO. Un impianto dalle potenzialità non del tutto espresse. Ci riferiamo all’impianto di compostaggio di Moraro che ha un’autorizzazione provinciale per il trattamento di 18.000 tonnellate di rifiuto urbano biodegradabile all’anno.
Ebbene: nel corso del 2012 (il dato più aggiornato) sono state trattate 12.662 tonnellate di rifiuto urbano biodegradabile composto dalla frazione umida (scarti di cucina) per 7.714 tonnellate e dal rifiuto verde (sfalci e potature) per 4.948 tonnellate. Lo si evince dalla lettura della “Relazione sullo stato della gestione delle funzioni in materia di rifiuti e ambiente” approvato dalla giunta Gherghetta nei giorni scorsi.
Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato, accelerato e migliorato il processo naturale cui va incontro qualsiasi sostanza organica per effetto dell’azione della flora microbica naturalmente presente nell’ambiente. Si tratta di un processo aerobico di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate e che permette di ottenere un prodotto biologicamente stabile in cui la componente organica presenta un elevato grado di evoluzione. La ricchezza in humus, in flora microbica attiva e in microelementi rende il compost un ottimo prodotto adatto a diversi impieghi. Dal processo di mineralizzazione del rifiuto organico si ottiene un prodotto fertilizzante denominato ammendante compostato misto, derivante dalla lavorazione sia della componente “umida” (Forsu) del rifiuto che dalla componente “verde” (sfalci e potature).
«Come in ogni processo di trasformazione - si legge nella Relazione - esiste una percentuale di scarti che per il 2012 è stata pari a 4.593. La produzione di compost è stata di 3.307 tonnellate. Il compost è stato prodotto nel rispetto delle specifiche della normativa sui fertilizzanti (D.Lgs. 75/2010 che individua le condizioni analitiche per classificare il compost come “prodotto”), dunque liberamente utilizzabile e commerciabile. Il 90% del prodotto ottenuto dall’impianto di Moraro viene conferito ad un unico fornitore attraverso un contratto di cessione con ricavo che ne garantisce la costante acquisizione. Il prodotto fertilizzante organico viene utilizzato, miscelato con altre componenti (torba), per la realizzazione di terriccio utilizzato per florovivaismo e produzione di ortaggi. Il compost prodotto è stato insacchettato in sacchi da 4 kg ed è stato messo a disposizione dell'utenza a titolo gratuito dalla società che tratta il ciclo integrato dei rifiuti Ambiente Newco.
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